Dalla possibilità di allattare in Aula alle critiche rivolte a Giorgia Meloni per aver portato con sé la figlia al G20 di Bali. Ma anche l’indignazione suscitata dalla decisione di una fitness influencer padovana che all’età di 23 anni si è fatta asportare le tube per non avere figli. Perché alla soglia del 2023 queste notizie fanno ancora scalpore?
Noi di Mum Advisor abbiamo cercato di analizzare le recenti notizie che nelle ultime settimane hanno creato forte dibattito, cercando di capire perché, agli sgoccioli del 2022, quella della mamma risulta ancora una figura controversa e oggetto di polemiche. Le tematiche che riguardano la maternità non dovrebbero aver bisogno di essere legiferate o normalizzate, perché fanno parte dei bisogni naturali dell’essere umano, come può essere il sostegno all’allattamento, la tutela del legame tra una neo mamma e il suo bambino, ma anche la naturale presenza del papà all’interno della gestione familiare. Anche le decisioni che ogni mamma sceglie di prendere per sé e per i propri figli dovrebbero essere rispettate e salvaguardate perché riguardano la sfera privata di ogni singola famiglia, e ogni giudizio o critica da parte di persone esterne risulta fuori luogo.
Allattare il neonato in Aula? Ora le deputate potranno farlo. Una notizia di questo mese che ha suscitato interesse e clamore, perché se prima “nessuna persona estranea alla Camera poteva, sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”, ora alle neo mamme sarà consentito allattare senza dover interrompere la propria partecipazione alla seduta. Una novità dunque, un passo avanti per la normalizzazione di un aspetto della maternità, quello dell’allattamento, che in una società moderna ed evoluta dovrebbe essere considerato come atto naturale, non eccezionale. Perché allora abbiamo bisogno di tradurre “a norma di legge” un gesto antico come il mondo?
Anche Giorgia Meloni ha ricevuto critiche in merito alla decisione di portare con sé la figlia al G20 di Bali. “Ho il diritto di fare la madre come ritengo e ho diritto di fare tutto quello che posso per questa Nazione senza per questo privare Ginevra di una madre”. Se fosse stato un uomo a portare con sé la figlia durante una trasferta di lavoro, se ne sarebbe parlato? Oppure siamo alle solite: una madre per fare la buona madre deve accudire i figli dentro le mura domestiche senza mischiare vita privata con quella lavorativa? Ci viene naturale fare un paragone con Samantha Cristoforetti, che prima della sua missione nello Spazio era stata ammonita con la domanda: “E i figli?”, ” I figli stanno con il papà”. Siamo eternamente confinate al nostro ruolo stereotipato di madri, o è davvero giunto il momento che la nostra vita familiare sia solo affare nostro? E’ davvero necessario che ogni scelta inerente a come esercitiamo il nostro ruolo di madre faccia notizia?
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La fitness influencer Francesca Guacci ha deciso, all’età di 23 anni, di farsi togliere le tube uterine per non avere figli. Una decisione personale, drastica e controcorrente, in una società in cui invece tante donne ricorrono alle moderne tecniche di medicina per avere la possibilità di rimanere incinta. “Ora sono la donna che ha sempre desiderato essere”. Una scelta che ha fatto il giro del web e che ha scatenato le critiche e i giudizi di chi le ha scritto: “Pensa a tutte le persone che vorrebbero un figlio e non gli è stato concesso. Fai quello che vuoi fare ma taci. Considerando come ragiona tutto sommato è bene che non abbia figli”.
La facilità con cui le informazioni possono essere reperite e il ruolo sempre maggiore dei social sono un’arma a doppio taglio: hanno l’enorme vantaggio di accorciare le distanze tra la realtà del nostro quotidiano e il mondo esterno. Un mondo che pullula di persone con un vissuto diverso dal nostro, con una visione della vita differente dalla nostra, con una percezione degli eventi modellata dalla propria esperienza soggettiva. Hanno però anche un clamoroso difetto: quello di farci sentire in qualche modo giustificati nel criticare, giudicare, vomitare insulti e pareri personali senza buonsenso e comprensione della vita altrui, una vita certamente diversa dalla nostra. Noi prendiamo come metro di giudizio la nostra esperienza personale, senza considerare il punto di vista altrui. Guardiamo il mondo con i nostri occhi, senza prendere in considerazione la molteplicità degli sguardi che ci circondano.
E voi mums cosa ne pensate? Ritenete giusto che queste vicende debbano fare notizia oppure raggiungeremo davvero la parità dei sessi quando i fatti relativi alla maternità passeranno inosservati?
Martina Carzaniga
vive a Milano con il marito e i due figli, Gabriele e Davide. E’ laureata in lingue per la comunicazione e la cooperazione internazionale e dopo aver lavorato per nove anni come project manager in una multinazionale ha deciso di dare una svolta alla sua carriera ed iniziare la propria attività di distribuzione in Italia di ECO BOOM, un brand ecosostenibile e certificato di prodotti in bambù per mamme e bambini. Scrive regolarmente sul suo blog “Racconti in culla”, e “Come una mongolfiera” è il suo primo romanzo.