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Mum's Life

“Back to work”, dopo l’estate o la maternità: perché per alcune mamme è traumatico?

21/09/2022

Dopo la pausa estiva, oppure dopo i mesi di maternità, arriva sempre quel fatidico momento: allontanarsi dal proprio bebé per rientrare a lavoro. Un momento che molte mamme vivono con grande difficoltà: lo è stato anche per voi?

L’inizio della scuola segna inconfutabilmente la fine dell’estate. E se per molte di noi l’autunno è quella stagione magica che con le sue calde tinte pastello ci incanta il cuore, per molte altre significa tornare a malincuore in ufficio. Per non parlare delle mamme che approfittano del periodo post estivo per tornare a lavorare dopo i lunghi mesi di maternità. Come gestire in entrambi i casi lo stato emotivo e il distacco con il proprio bimbo?

Ecco 4 tips che noi di MumAdvisor abbiamo voluto condividere con voi per aiutarvi a superare questa (spesso) difficile fase della vita.

 

COME GESTIRE IL RIENTRO AL LAVORO?

Con il ritorno in ufficio e la riapertura delle scuole mettiamo tutti la parola fine al dolce periodo delle vacanze estive. Questo momento porta con sé un grande cambiamento, sia per le mamme che a malincuore devono riabituarsi alla normale quotidianità di tutti i giorni e devono ritornare a presiedere il luogo di lavoro, sia per neomamme che dopo mesi di maternità si ritrovano a doversi allontanare dal proprio figlio, seguite da preoccupazione e dispiacere. E se la tentazione è quella di restare a casa con il proprio bambino, rinunciando alla carriera professionale perché sopraffatte dal senso di colpa o perché la prospettiva di tornare ad adempiere una professione poco appagante ci fa desistere, proviamo insieme a fare queste 4 importanti considerazioni che forse renderanno il ritorno in ufficio meno difficile.

La nostra professione fa parte della nostra identità

Non siamo solo mamme, la nostra identità e il nostro io sono un complesso di caratteristiche che ci rendono uniche e ci fanno sentire complete, ci aiutano ad esprimere le nostre qualità e a renderci più equilibrate. Con un’occupazione apportiamo il nostro contributo al bilancio familiare, e diamo il buon esempio ai nostri figli che percepiscono i genitori come due figure paritarie all’interno della famiglia. Il nostro primo pensiero è senza dubbio quello del benessere e della serenità dei nostri figli, ma sappiamo bene che questo avviene anche quando i genitori vivono il proprio lavoro come parte importante di sé, andando a livellare lo stereotipo della mamma casalinga e del padre che lavora fuori casa. Prendere consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società è il primo passo verso la piena realizzazione di sé.

Respingiamo i sensi di colpa

“Se vado a lavorare non potrò occuparmi di mio figlio, e sarà qualcun altro a dover badare a lui”. Proviamo a trasformare questo pensiero limitante in qualcosa di positivo e potenziante: “ Non è la quantità di tempo che passo con mio figlio a fare la differenza, bensì la qualità”. Anche quando trascorriamo gran parte della nostra giornata al lavoro possiamo continuare a prenderci cura dei nostri bambini cercando la soluzione più adatta alle nostre esigenze e ai loro bisogni. Possiamo affidare i nostri figli alle cure di un asilo nido dove potranno imparare a socializzare e a scoprire nuovi stimoli, accettare l’aiuto dei nonni che sapranno dimostrare ai nipoti grande affetto e saggia esperienza, oppure cercare una tata di fiducia che ci possa far sentire madri serene ma anche donne soddisfatte e appagate del proprio lavoro.

Cerchiamo di capire il motivo per cui il ritorno in ufficio non ci fa stare bene

Fermiamoci un attimo e cerchiamo di comprendere la causa del nostro malessere: quella che proviamo è la nostalgia delle giornate spensierate al mare, delle passeggiate immerse nella natura in montagna, oppure è il nostro lavoro che non ci rende appagate e non ci soddisfa pienamente? Nel primo caso potremmo ritagliarci del tempo per provare le stesse emozioni e sensazioni che in vacanza ci facevano stare così bene: una passeggiata all’aria aperta, un corso di yoga, un pranzo con un’amica. Con dei piccoli gesti amorevoli verso noi stesse possiamo rendere  piacevole la nostra routine quotidiana, basta soffermare la nostra attenzione su ciò che stiamo vivendo nel presente e allontanare la nostalgia del passato o la preoccupazione per il futuro. Se invece è il lavoro che non ci rende felici, è arrivato il momento di agire e di trovare la soluzione migliore per cambiare professione o per migliorare la nostra posizione all’interno dell’ambiente lavorativo in cui ci troviamo. Basta avere fiducia in se stesse e nelle nostre capacità.

Il potere della gratitudine

Ovvero l’arte di apprezzare le cose semplici, che di solito diamo per scontate. Invece di concentrare la nostra attenzione sugli aspetti negativi, focalizziamo i nostri pensieri su ciò che amiamo del nostro lavoro, sulle nostre ambizioni e prospettive. Cambiamo la nostra visione della realtà e impariamo a soffermarci sulle piccole cose, su quei dettagli che  rendono ogni esperienza degna di essere vissuta.

Con i nostri 4 tips speriamo di avervi dato la giusta carica per affrontare il ritorno in ufficio con serenità e determinazione. E ora tocca a voi: com’è stato il vostro rientro?

 

Martina Carzaniga

vive a Milano con il marito e i due figli, Gabriele e Davide. E’ laureata in lingue per la comunicazione e la cooperazione internazionale e dopo aver lavorato per nove anni come project manager in una multinazionale ha deciso di dare una svolta alla sua carriera ed iniziare la propria attività di distribuzione in Italia di ECO BOOM, un brand ecosostenibile e certificato di pannolini e salviettine per bambini di altissima qualità. Scrive regolarmente sul suo blog “Racconti in culla”, e “Come una mongolfiera” è il suo primo romanzo.

 

 

 

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