Mamma non so a cosa giocare. Mamma cosa facciamo? Mamma posso guardare un po’ i cartoni? Quando le scuole chiudono e le giornate dei nostri figli si svuotano dai mille impegni, sembra diventino insofferenti, come leoni in gabbia. E’ perché non sono capaci ad annoiarsi?
E’ arrivata l’estate, le scuole sono ufficialmente terminate e, centri estivi a parte, i bambini trascorrono le loro giornate a casa con i genitori, i nonni o la baby sitter. Abituati a schedulare ogni momento della quotidianità con attività che li tengono impegnati, in vacanza i nostri figli si ritrovano inevitabilmente a vivere momenti di noia. E allora sorge spontanea una domanda: dobbiamo cercare di intrattenerli, evitando di farli annoiare, oppure quello della noia è un loro sacrosanto diritto?
“Una certa capacità di sopportare la noia è indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani. Tutti i grandi libri hanno dei capitoli noiosi e tutte le grandi vite hanno avuto dei periodi poco interessanti” (Bertrand Russell).
In una società sempre più competitiva, in cui se non arrivi primo non avrai mai successo, dove bisogna essere sempre un passo avanti agli altri, e il confronto con altre esperienze e altri genitori è all’ordine del giorno, il diritto alla noia non viene nella maggior parte dei casi rispettato.
La noia viene considerata come qualcosa di inutile, poco proficua, uno spreco di tempo, un’inattività che deve per forza essere evitata. Non possiamo perdere tempo. I ritmi frenetici del nostro quotidiano ci spingono ad allacciare le scarpe ai nostri bambini prima di mandarli a scuola, a imboccarli per terminare la cena, a prenderli in braccio invece di fargli fare le scale, insomma a sostituirci a loro nei compiti utili alla loro autonomia. Per poi lamentarci se alla fine autonomi non sono, o se non lo sono secondo le nostre tempistiche.
Lasciare i nostri figli liberi di annoiarsi, di avere dei momenti senza programmi e lasciare televisione e telefono spenti è un vero e proprio allenamento cognitivo per il bambino. In questo modo impara a riflettere, a rielaborare ciò che ha vissuto e a inventare, attraverso i suoi sogni e i suoi desideri, un proprio modo di interpretare la realtà.
Spesso siamo portati a giudicare i nostri figli in base alle nostre aspettative, senza rispettare i loro tempi naturali e rendendoli soggetti a forte pressione e stress. La velocità con cui pretendiamo che i nostri bambini imparino a parlare, a togliere il pannolino, a leggere e a scrivere, li rende vittime di un confronto estenuante con altri loro coetanei, oltre ad essere inutile e dannoso per la loro autostima. Noi genitori dovremmo essere i loro principali sostenitori, credendo nelle loro capacità e affiancandoli nel loro percorso di crescita.
I nostri figli sono come dei piccoli fiorellini in un campo di campagna: nati in una distesa verde e immensa, alcuni sono più fragili, altri più forti, alcuni sono azzurri, altri gialli. Sono all’inizio piccoli germogli, e fioriscono quando è il loro momento, annaffiati dalle cure e riscaldati dall’affetto di noi genitori.
Restituiamo ai nostri figli il diritto di godersi a pieno la loro infanzia, lasciamoli liberi di scoprire il mondo e di apprendere con gli strumenti, le capacità, la curiosità che sono propri della loro età, e che vanno rispettati e non accelerati. E soprattutto, lasciamoli liberi di annoiarsi e di gestire in autonomia parte del loro tempo.
Cosa ne pensate mamme? Siete sempre disponibili al gioco e a partecipare alle attività insieme ai vostri figli o pensate che la noia sia per loro uno strumento fondamentale di crescita e di sviluppo per la loro autonomia?
Martina Carzaniga
vive a Milano con il marito e i due figli, Gabriele e Davide. E’ laureata in lingue per la comunicazione e la cooperazione internazionale e dopo aver lavorato per nove anni come project manager in una multinazionale ha deciso di dare una svolta alla sua carriera ed iniziare la propria attività di distribuzione in Italia di ECO BOOM, un brand ecosostenibile e certificato di pannolini e salviettine per bambini di altissima qualità. Scrive regolarmente sul suo blog “Racconti in culla”, e “Come una mongolfiera” è il suo primo romanzo.