Perché bambini e ragazzi si incantano a vedere un ragazzo che gioca ai videogiochi? Che cosa li appassiona? Sono i nuovi “cartoni”? In questa intervista le risposte ai molti dubbi dei genitori
È l’ora del relax, prima di cena, il momento tv, videogiochi, lettura, dopo una giornata frenetica tra scuola lavoro e attività sportive. Parte la voce di BellaFaccia, youtuber amatissimo dal novenne Giovanni, che ormai da due anni di lui non può fare a meno. Lo ama, lo venera, il migliore tempo della giornata (dopo il calcio), lo trascorre con questo ragazzo dal viso dolce e la voce un po’ alta che gioca ai videogiochi, in particolare a Minecraft. «
Chiudi la porta, non ne posso più di BellaFaccia!», il mio monito serale. Mio marito puntualmente intima di togliere YouTube dalla televisione, gli concede trenta minuti che diventano 45, una lotta continua. Poi qualche giorno fa mi sono fermata e ho pensato: ma perché gli piace così tanto? Che cosa lo appassiona? Perché tantissimi bambini e ragazzi si incantano davanti a creator che giocano ai videogiochi al posto di giocare loro? Perché noi adulti siamo prevenuti? Soprattutto, perché non capire e abbattere il gap generazionale? Io guardavo cartoni tristissimi come Candy Candy e mi innamoravo puntata dopo puntata di Lady Oscar e delle sue tragedie, di certo Giovanni si diverte e ride più di me mentre guarda BellaFaccia. Allora ho deciso di chiamarlo, in occasione dell’uscita del suo secondo libro,
Lo scontro dei due mondi (Fabbri editore) e fare due chiacchiere con
Francesco Molinari, questo è il suo vero nome, 29enne nato a San Marino e diventato in pochi anni una star del web.
L’INTERVISTA ALLO YOUTUBER
In pochi conoscono il suo vero nome. Fuori dal web, come si descriverebbe?
Un ragazzo vivace e curioso fin da bambino, mi piaceva l’avventura e giocare nei boschi. Ho sempre praticato atletica leggera e ancora oggi gareggio come sprinter per la Federazione Sammarinese di Atletica Leggera, partecipando a competizioni nazionali e internazionali.
Quando nasce la sua passione per i videogiochi?
Da adolescente verso i sedici anni, giocavo con i compagni di scuola in vari gameplay. Mi divertivo tantissimo con Minecraft, un gioco molto creativo, che lascia libertà di movimenti e offre diverse soluzioni per il completamento dei propri obiettivi. Lo trovavo, e lo trovo, un gioco molto intelligente.
Com’è arrivato il canale youtube?
L’entusiasmo per questo videogioco e le competenze da videomaker che ho acquisito a scuola, mi hanno portato a interessarmi al mondo dei creators e in particolare alla piattaforma di YouTube. Ho iniziato per caso, pubblicavo video di alcuni videogiochi semplicemente per farli vedere ai miei amici. Prima di buttarmi mi sono informato e preparato: ho letto libri, studiando tutte le regole della piattaforma, seguito tantissimi tutorial. Poi, nel 2016, ho aperto il mio primo canale col nickname “BellaFaccia”: un pollo vestito con un elegante smoking che, in modalità di gioco creativa, insegna a scavare (mine) e a costruire (craft) con vari tipi di blocchi 3D per realizzare meravigliose e complesse architetture visionarie nel grandissimo mondo di Minecraft.
Come si spiega il grande successo? Che cosa piace?
Penso che la chiave sia quella di proporre tutto ciò che mi sarebbe piaciuto da bambino. Offro contenuti semplici ma divertenti, con un linguaggio adatto anche ai più piccoli. E, visto il grande potere di influenza che posso avere sui miei fan, cerco di essere un modello positivo per i miei piccoli amici. Ai bambini piace la mia spensieratezza e allegria. Ma ricevo molti elogi anche dai genitori, anche loro miei fan sfegatati!
Ma che cosa c’è di bello nel guardare un ragazzo che giochi ai videogiochi?
In realtà non affatto una cosa nuova. Guardare qualcun altro che gioca si faceva già dai tempi delle sale giochi quando, mentre aspettavi in fila, osservavi gli altri giocatori e confrontavi il tuo modo di giocare con le loro tecniche. Così come è comune, tra fratelli, fare a turno ad un videogioco, e quindi per metà giocare e per l’altra metà guardare. Si potrebbe dire lo stesso di chi segue il calcio in tv: per divertirsi non bisogna necessariamente giocarci, anche fare da spettatori ci coinvolge e ci attiva, e questo suscita in noi emozioni piacevoli che soddisfano alcuni desideri come quello di imparare e/o di sentirsi parte di una particolare community che segue uno youtuber di riferimento.
Quanto tempo dedica alla creazione dei video?
Più tempo possibile, ormai è il mio lavoro, dedico dalle sei alle otto ore. In alcuni casi ho toccato anche le dieci.
Lei è anche un atleta. Che cosa più di ogni altra cosa le ha insegnato lo sport?
Mi alleno sei giorni alla settimana, sono un velocista e corro i 100m, 200m, e 400m piani. Lo sport mi ha permesso di crescere molto come persona e a credere in me stesso, aiutandomi a capire i miei limiti ma anche i miei punti di forza. Fra le tante cose, mi ha insegnato valori come il sacrificio, la costanza e l’impegno che mi hanno permesso di raggiungere obiettivi impensabili, sia nello sport che nella vita.
Nel nuovo libro la sfida di Bellafaccia è la noia. Lei che rapporto hai con la noia?
In realtà non mi annoio, sono sempre impegnato: la casa, il lavoro, lo sport, la lettura, il mio gatto. E quando arriva, mi do da fare. La noia è il campanello d’allarme che mi avverte che c’è monotonia e che bisogna agire, la vedo come una forza motivante, positiva, stimola il bisogno di fare qualcosa.
Come vede i ragazzi di oggi? Annoiati o al contrario pieni di iniziative, vogliosi di fare, creare?
Sono molto in gamba, dai commenti degli iscritti al mio canale mi sembra di capire che siano tutti molto impegnati: studio, sport, hobby vari. Sono informati e talvolta fanno commenti su fatti di cronaca o episodi di vita famigliare, anche con le battute ci sanno fare.
I genitori sono i nemici dei videogiochi, “odiano” gli youtuber e preferirebbe che i figli facessero altro al posto di guardare Youtube e incantarsi per ore sui video. Che cosa risponde?
Proprio come gli adulti apprezzano le stelle del cinema e altre celebrità, i bambini adorano le personalità di YouTube. La differenza principale tra i due tipi di celebrità è che gli YouTuber sono più influenti, più accessibili e disponibili e con loro i bambini possono interagire. Penso che sia questo che li attragga. Naturalmente oltre a Youtube esiste anche altro, lo studio, lo sport, la famiglia, gli amici. I social non devono essere un babysitter.
Come si avvicinano i due mondi? Genitori che vietano, figli appassionati di videogiochi e yotuber?
YouTube è una piattaforma che propone tanti contenuti differenti e stimolanti per i bambini. Gli youtuber sono dei riferimenti importanti per loro e li seguono con passione e interesse. Penso sia del tutto inutile vietarla, semmai interessarsi a ciò che cattura l’attenzione dei figli, essere informati e attenti ai contenuti che i loro bambini guardano, che li aiutino a scegliere gli Youtuber più adatti alla loro età e ai loro interessi, che li accompagnino nella visione dei video e che ne discutano con loro. In questo modo, può diventare un’occasione di apprendimento, di divertimento e di dialogo tra genitori e figli.
Youtube e i suoi video sono i cartoni animati di una volta?
Penso che Youtube, piano piano, stia sostituendo la televisione ma non i cartoni animati. Sulla piattaforma i cartoni continuano a essere visti grazie ai dispositivi touch, molto facili da usare; i contenuti possono essere rivisti più volte consecutivamente e non si deve attendere per vedere gli episodi successivi, come avviene con la tv. Si possono guardare ovunque anche fuori casa. Youtube viene utilizzato anche come social network, si può interagire con i commenti. Tutto questo fa di YouTube un canale più funzionale e allettante di quello televisivo.
Un messaggio ai milioni di bambini e ragazzi che la seguono.
Non fermatevi mai difronte alle difficoltà, cercate il modo di superarle col sorriso. Credete sempre nei vostri sogni! E cosa più importante., siate sempre gentili. Solo così potremo cambiare il mondo.
Che cosa consiglia a bambini e ragazzi che sognano di diventare Youtuber?
Di considerare molti aspetti prima di intraprendere questa carriera. È un lavoro che richiede diverse capacità e parecchio studio: devi essere gamer, cameraman, videoeditor, grafico, showman, speaker, fonico. Occorre investire in attrezzature tecnologiche e possedere determinate competenze informatiche. Naturalmente bisogna continuamente pensare e scrivere idee per realizzare contenuti originali, che possano piacere ad pubblico il più vasto possibile. Soprattutto, aprire un canale YouTube per bambini vuol dire prendersi la responsabilità di pubblicare contenuti nel pieno
rispetto dei più piccoli, evitando inganni o creando i video
con leggerezza spinti dal desiderio di far monetizzazione nel modo più veloce possibile. Insomma, diventare uno Youtuber richiede passione, dedizione e lavoro costante. Serve essere consapevoli dei propri obblighi e delle responsabilità e impegnarsi per promuovere messaggi positivi e costruttivi.
Ps: Chiunque Giovanni incontri, spiega che la sua mamma è famosa: «Ha intervistato BellaFaccia»
Articolo di Benedetta Sangirardi
IL LIBRO – La scontro dei due mondi
BellaFaccia è uno dei più grandi eroi dell’Overworld. Ora però, dopo mille imprese, sta affrontando un avversario inaspettato: la noia. Niente sembra più emozionarlo, nemmeno gli scherzi del pestifero BabyFaccia. Così i suoi amici organizzano una gita nella speranza di tirarlo su di morale. Ma l’uscita prende tutt’altra piega quando compare Emma, una misteriosa ragazza venuta da un’altra dimensione e alla disperata ricerca di aiuto…
Fabbri Editore pp. 192
€ 16,90
Da 7 anni