Sapere che i bambini sono a casa, al sicuro con la propria tata, è il presupposto indispensabile per i genitori che si allontanano dai loro figli. Ma la scelta, si sa, non è mai semplice. E allora? Ci facciamo aiutare da un’esperta!
Un tempo non c’era neppure bisogno di prendere in considerazione l’idea di una tata: erano i nonni, o più spesso la nonna, dolce, esperta e rassicurante figura materna, a prendersi cura dei propri nipotini, quando la mamma doveva tornare a lavoro e ogni volta che si rendesse necessario.
Ma, ai giorni nostri, non tutti i genitori hanno la fortuna di avere dei nonni vicino disposti a dare una mano in caso di bisogno. In assenza di essi, fuori dagli orari dell’asilo o quando i piccoli sono ammalati, è indispensabile avere a disposizione una tata fidata a cui appoggiarsi, per continuare a dedicarsi agli impegni quotidiani senza vivere in un continuo stato di apprensione.
Ma quali sono le caratteristiche di una brava tata? Come scegliere infatti la tata più adatta alle proprie esigenze? Quali sono i requisiti da cercare? E come capire poi se è la persona giusta?
Fate domande mirate e chiare, partendo da quelle che riguardano lei, passando per le esperienze professionali e arrivando alle competenze specifiche, questo vi permette anche di valutare se ha l’esperienza di cui avete bisogno. Inoltre, le sue risposte devono aiutarvi a farvi un’idea sul suo carattere, sui tempi e modalità di lavoro. È bene capire le aspettative già in fase di colloquio: il sogno di ogni genitore è trovare la tata perfetta che segua il proprio bambino durante la sua crescita in modo da avere sempre un punto di riferimento. Cercate di capire quali sono i suoi piani per il futuro, non date nulla per scontato: chiarite fin da subito ogni aspetto, dalla tariffa oraria alle mansioni che dovrà svolgere.
Nel corso del colloquio, è un ottimo segno se la tata si dimostra interessata al piccolo, lo osserva, gli parla: significa che sta tessendo le prima basi per instaurare un rapporto di conoscenza e fiducia, ed è dotata di buono spirito di osservazione. Anche se chiede notizie circa i suoi giochi preferiti, le eventuali paure o abitudini, i gusti alimentari, si tratta di una persona sensibile, professionale e attenta, che mette in primo piano i bisogni del piccolo e desidera farlo stare al meglio.
Nel primissimo periodo di lavoro della tata potrà essere utile, specialmente se i bambini sono poco più che neonati, un periodo di affiancamento che permetterà alle mamme e ai papà di inserire questa nuova figura nella vita dei piccoli di casa (verificando, contemporaneamente, dal vivo, come saranno strutturate le giornate dei figli in compagnia della tata). In generale, quindi, per le prime volte sarebbe meglio rimanere in casa (in un’altra stanza ma comunque a disposizione) poi alternare la presenza a piccole commissioni e quindi, solo in un terzo momento, riprendere del tutto i ritmi quotidiani fuori casa.
La comunicazione tra genitori e la tata è importante qualsiasi sia l’età del bambino. La tata è una professionista e per i genitori è necessario fidarsi delle sue scelte e dei suoi consigli e rispettare la sua autorevolezza. Tuttavia, per il benessere del bambino, è fondamentale che avvenga un costante confronto tra tutte le figure responsabili per indirizzare al meglio la sua crescita e il suo sviluppo. Una tata che si chiude nella sua visione o risulti poco incline a condividere con i genitori criticità, obiettivi e decisioni, potrebbe generare conflitti o dissapori dei quali il bambino per primo pagherà le conseguenze. Chiedetele di annotare tutte le cose importanti e di farvi uno scrupoloso resoconto di fine giornata e, soprattutto, fate lo stesso con lei.
Quando ci sono di mezzo i bambini, problemi o imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Accertiamoci che la tata sia in grado di intervenire in caso di piccole emergenze. Se la tata non ha seguito un corso di formazione sanitario o pedagogico, spieghiamole come fare se il bambino cade e si fa male, in particolare accertiamoci che sia in grado di eseguire la manovra di disostruzione delle vie respiratorie, ovvero nel caso di inalazione di un oggetto che impedisce la respirazione. Se non avete mai partecipato a un corso per le manovre di disostruzione, è un’ottima occasione per farlo tutti insieme.
Consiglio: Sarà importantissimo e fondamentale instaurare un rapporto sincero e di fiducia. Non nascondete nulla sul vostro bambino e concordate con la tata le regole educative.
Parola d’ordine: Lavoro d’equipe
Abbiamo parlato al femminile, ma noi abbiamo sempre tifato anche per il Tato per cui, questi consigli, valgono anche per la figura maschile, pensateci!!!
Carla Colleoni – Psicomotricista, Atelierista, Assistente Montessori per la fascia 0-6 e co-fondatrice di Mokki
Mokki è una casetta su ruote, composta da due educatrici, ognuna con una specializzazione diversa, che si sposta sul territorio di Milano, Bergamo e online per organizzare corsi, laboratori ed eventi per bimbi, genitori ed educatori.