L’Accademia dei Bambini è un luogo adatto allo svolgersi di attività multidisciplinari non strettamente collegate alle mostre d’arte, ma aperto al dialogo intergenerazionale e al dibattito relativo alle basi pedagogico-culturali del vivere un’esperienza di gioco, di creatività, di apprendimento e di scambio. Il progetto è stato curato da Giannetta Ottilia Latis, neuropediatra, che ne ha posto le basi teoriche ed operative e ne seguirà i contenuti nel tempo.
L’Accademia dei bambini propone laboratori gratuiti per bambini e famiglie ogni fine settimana. I laboratori sono condotti da “maestri” di volta in volta diversi, architetti, pedagoghi, artisti, scienziati, registi e musicisti desiderosi non solo di insegnare, ma anche di acquisire nuovi stimoli. Le attività proposte dai “maestri” sono successivamente sviluppate da un gruppo di educatori coordinati da Marta Motterlini, esperta in didattica museale.
Dal 12 marzo ha inizio il nuovo ciclo di laboratori “Senza parole” ideato dall’illustratrice Rossana Maggi.
Utilizzando cenere, cera, caffè, carta da forno, pennelli e pennellesse i bambini sono invitati a costruire piccole storie senza parole, dove semi giganti e piante immaginarie prenderanno vita su una lavagna luminosa.
L’Accademia dei bambini è un progetto ideato dalla neuropediatra Giannetta Ottilia Latis, che ne ha posto le basi teoriche e operative curandone i contenuti fino a giugno 2019. Da settembre 2019 il programma è curato dal pediatra neonatologo Gabriele Ferraris. Lo spazio, progettato da un gruppo di studenti dell’École nationale supérieure d’architecture de Versailles, guidati dai loro insegnanti Cédric Libert ed Elias Guenon, può assumere sempre nuove forme adattandosi ai diversi programmi.
Il racconto in forma di video dei nuovi laboratori è raccolto nella serie “Piccoli Maestri” a cura di Maicol Casale.
Il percorso didattico è incentrato sul gioco con le forme primarie. I bambini prenderanno confidenza con il concetto stesso di spazio: il quadrato come forma bidimensionale, per arrivare al cubo come spazio tridimensionale e alla casa come simbolo rappresentativo del proprio io inserito in un mondo e in un universo più grande. I temi e i materiali verranno rinnovati periodicamente e si prevedono esposizioni dei lavori svolti con i bambini al termine di ogni ciclo di laboratori. Le attività libere saranno condotte da un gruppo di educatori, coordinati da Marta Motterlini, esperta in didattica museale.
L’Accademia dei Bambini, pur identificandosi con una sua sede specifica, è un progetto che tenderà ad espandersi anche al di fuori: nelle aree espositive, nel cinema, negli spazi aperti. L’intento è anche quello di far conoscere ai bambini il progetto culturale della Fondazione Prada nel suo insieme, sia dal punto di vista spaziale che culturale.
Tutte le attività sono gratuite con prenotazione obbligatoria (entro il venerdì alle ore 17).
Per prenotarsi scrivere a accademiadeibambini@fondazioneprada.org, specificando nome ed età del bambino, l’attività d’interesse e il recapito telefonico per eventuali segnalazioni. Si invitano bambini e genitori a presentarsi, previa prenotazione, direttamente all’entrata dell’Accademia, edificio a sinistra dell’ingresso, primo piano.
ACCADEMIA APERTA
“Accademia Aperta” è un progetto video con cui l’Accademia dei bambini ripercorre i laboratori realizzati dal 2015 a oggi. Ideata sempre dalla neuropediatra Giannetta Ottilia Latis e oggi curata dal pediatra neonatologo Gabriele Ferraris, l’Accademia dei bambini è una piattaforma indipendente dedicata all’infanzia.
Negli ultimi cinque anni ha accolto centinaia di bambini e adulti stimolati dalle attività di “maestri” di volta in volta diversi. Durante la chiusura temporanea degli spazi fisici, “Accademia Aperta” è un luogo virtuale, ma vivo di condivisione, gioco e apprendimento attraverso la pubblicazione di materiali, in parte inediti e riorganizzati secondo percorsi tematici.
La nuova serie di video realizzati da Maicol Casale e pubblicati una volta alla settimana documenta il lavoro dei “maestri”, l’evoluzione degli spazi, il dialogo tra generazioni e gli eventi collettivi. Creare questo nuovo repertorio visivo è un’occasione giocosa e divertente per ripensare al ruolo di queste personalità desiderose non solo di insegnare, ma anche di imparare e trasmettere curiosità, emozioni e suggestioni.