Una conquista dopo l’altra, fin dai primissimi mesi. Ecco tutte le tappe motorie dei neonati spiegati dall’esperta e i modi giusti per stimolarli
<< Fin dai miei primi giorni mettimi supino su un tappeto solido e ti ringrazierò per il resto della mia vita>>
Queste sono le parole che vorrebbe dirci un bambino appena nato. Un bambino che è già consapevole del fatto che la conquista dell’indipendenza incomincia fin dalla nascita. Molti studi hanno affermato che già dall’utero il feto mostra una notevole ricchezza motoria e un modo personale di muoversi, sgambettando, succhiando il dito o muovendo la testa. Il movimento, quindi, inizia con il primo inizio della vita e durante il periodo primario dello sviluppo ha un’importanza fondamentale.
Per un neonato, la superficie più ampia del suo corpo, l’unica che gli possa permettere una postura stabile e che lo faccia sentire in equilibrio sicuro è la schiena.
Per questo motivo, sarà d’aiuto fin dai primi mesi di vita del bambino metterlo, appoggiato su un tappeto solido, in posizione supina.
Attraverso questo atteggiamento, lui potrà sentire e gestire le varie tensioni del corpo, in seguito potrà osservare la luce e i suoi cambiamenti, guardare l’ambiente che lo circonda, scoprire le sue mani, i suoi piedi, potrà comunicare con le persone che si prendono cura di lui, con lo sguardo e con tutto il corpo.
Un supporto per favorire le prime esperienze sensoriali in questa posizione sono i Mobile di Munari.
Verso i 3-4 mesi il bambino ha un maggior controllo della testa, lo sviluppo del campo visivo si è ampliato e può seguire le persone vicino a lui. E proprio in questo periodo la posizione sulla schiena li permetterà di girarsi sulla pancia e di tornare sulla schiena ma non solo, potrà spostarsi serpeggiando. Inoltre, in questa posizione potrà assumere la posizione laterale, mettendo in atto le sue prime esperienze di equilibrio.
Per attivare la concentrazione e stimolare il bambino ad assumere queste posizioni possiamo mettere di lato degli oggetti colorati e lucenti, come ad esempio dei sonagli dei grossi campanellini fissati con un grosso nastro in modo che il bambino possa afferrargli.
Intorno ai 5-6 mesi il bambino avrà rafforzato i movimenti di cambio di posizione da supina a prona, conquistando così la posizione sulla pancia che gli permetterà di spostarsi nello spazio mettendo in atto modalità del tutto personali e soggettive, che gli consentiranno di raggiungere e afferrare l’oggetto di suo interesse e scoprire tutti gli aspetti sensoriali.
Per spostarsi utilizza prevalentemente le braccia, diciamo che striscia come una foca, ma può anche, con le gambe più o meno distese, puntare le dita dei piedi e, più avanti, inserire lievi torsioni del braccio. Strisciare sulla pancia può divenire un metodo di spostamento davvero rapido, determinato, con il quale il bambino può cambiare direzione quando vuole e partire per l’esplorazione dell’ambiente.
Per stimolare la perlustrazione dello spazio possiamo dislocare sul tappeto, in vari punti, tre o quattro oggetti, questo lo incoraggerà a spostarsi per afferrarli.
Mi riservo di rispondere a questa domanda e di proseguire fino alle conquiste del primo anno di vita quando arriverà di nuovo il mio turno nel prossimo articolo.
Prima di lasciarvi però vorrei ricordarvi che ogni bambino è unico. Ciascuno ha i suoi tempi, noi possiamo essere d’aiuto , senza forzare, perché, A poco A poco tutto accade.
Intanto Vi abbraccio
Carla Colleoni – Psicomotricista ed Educatrice, co-fondatrice di Mokki
Mokki è una casetta su ruote, composta da tre educatrici, ognuna con una specializzazione diversa, che si sposta sul territorio di Milano, Bergamo e online per organizzare corsi, laboratori ed eventi per bimbi, genitori ed educatori.