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Compagni di asilo a fianco di Michael nel giorno della sua adozione: “famiglia non è solo DNA”

04/01/2021

La pandemia ha dimezzato le adozioni: molte coppie, partite prima del lockdown sono poi rimaste bloccate oltre frontiera. Ma cosa significa adottare un figlio o un figlia? Vi raccontiamo la storia di Michael.

Il Coronavirus ha bloccato tutti e ha messo indubbiamente in difficoltà tantissimi settori lavorativi. Si è parlato poco però dei problemi che la pandemia ha causato al settore delle adozioni: nel 2020, infatti, sono state portate a termine circa 400 adozioni, meno della metà dell’anno precedente.

Molte coppie italiane, partite  prima della chiusura delle frontiere sono poi rimaste bloccate all’estero per il lockdown a causa dell’assenza di collegamenti aerei. Poi la situazione si è sbloccata e molti Paesi hanno riaperto le frontiere permettendo ai futuri papà e alle future mamme di raggiungere – e conoscere – i propri figli e figlie in attesa di poter essere abbracciati dai loro ‘nuovi’ genitori.

“L’adozione non è una bella cosa”: la storia di Carmen, mamma infertile

“I genitori adottivi spesso si sentono rivolgere questa frase, come se l’adozione fosse un’azione nobile, altruista e caritatevole. Adottare significa dare una famiglia ad un bambino che non ce l’ha, ma non si tratta di una bella azione: offrire denaro, vestiti, oppure sorridere e abbracciare sono belle azioni. Essere genitori adottivi non è una bella cosa, è scegliere uno stato, una condizione permanente, non è un’azione singola. Parlare di “bella cosa” rispetto all’adozione vuol dire sminuire la complessità e la profondità dell’essere genitori e dell’essere figli. Non è una frase sbagliata, ma superficiale”.

Leggi qui la sua storia

Queste sono le parole di Carmen, donna infertile, moglie felice, psicologa, antropologa ed educatrice prenatale, pubblicate sul portale web lavitafertile.it, che vi invitiamo a leggere perché spiega bene cosa significa adottare un bambino o una bambina: non un gesto caritatevole, ma una scelta, tanto importante come quella di cercare una gravidanza.

Se le parole di Carmen ben spiegano l’importanza dell’adozione, scalpore invece aveva fatto la storia di due genitori – influecer – che avevano adottato un bimbo asiatico affetto da sindrome di down e che poi – constata la difficoltà nel crescerlo – avevano deciso di rinunciare a lui. Di questa storia ve ne avevamo parlato tempo fa e che vi invitiamo a rileggere qui.

La storia di Michael, in tribunale  per l’adozione con un pubblico speciale

Questo Natale 2020 è stato sicuramente molto speciale per un bambino di 5 anni, Michael, del Michigan che – a inizio dicembre – era seduto in un aula di tribunale per essere ‘formalmente’ adottato dai suoi genitori,  Andrea Melvin and Dave Eaton. Una storia come molte altre, se non fosse che Michael, quel giorno, aveva un pubblico di sostenitori davvero speciale: tutti i suoi compagni della scuola materna a cui è iscritto che, insieme alla maestra, hanno fatto una piccola gita per sostenere il loro amichetto in un giorno così importante.

 

 

Commuoventi le parole dell’insegnate che ha dichiarato, a termine dell’udienza: “Abbiamo iniziato l’anno scolastico come una famiglia. La famiglia non deve necessariamente essere legata dal Dna, ma dal sostegno e dall’amore reciproco”.

 

 

Melissa Ceccon

Responsabile editoriale – Mumadvisor

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