E’ ufficialmente iniziata la stagione primaverile, i bambini fortunatamente trascorrono più tempo all’aria aperta ma se ahimé sono soggetti allergici ai pollini inizieranno a fare i conti con starnuti, prurito agli occhi, tosse e altri fastidiosi sintomi che possono disturbare le loro attività giornaliere.
Fortunatamente vi sono farmaci ma anche alcuni rimedi omeopatici e fitoterapici che permettono di tenere a bada la sintomatologia. Inoltre, adottando per tempo un’idonea terapia preventiva e mettendo in pratica alcuni comportamenti efficaci si può provare a ridurre gli episodi allergici.
L’allergia è una reazione esagerata dell’organismo a sostanze normalmente innocue, in questo caso i pollini, che trasportati dal vento nel periodo di fioritura delle piante vengono inalati e nei soggetti predisposti attivano il sistema immunitario a produrre un’enorme quantità di anticorpi, le IgE (Immonuglobuline di classe E).
Ai contatti successivi con questi pollini le immunoglobuline in eccesso provocano la liberazione di una grande quantità di istamina e altre sostanze che determinano tutte le manifestazioni tipiche dell’allergia quali rinite, prurito agli occhi, tosse secca, prurito alla gola e nei casi più gravi asma.
In questi ultimi anni si è registrato un notevole aumento delle allergie ai pollini (ma anche delle allergie in generale) probabilmente a causa dell’inquinamento e secondo alcune teorie per l’eccesso d’igiene in cui i nostri bambini vivono nei primi mesi di vita. Sembrerebbe infatti che questo spinga il sistema immunitario ad attivarsi in modo esagerato contro bersagli innocui anziché contro i bersagli naturali (virus e batteri).
I pollini che più frequentemente provocano allergia sono quelli delle graminacee, la parietaria, l’ olivo ma sono in aumento anche le allergie ad alberi a fioritura precoce come betulla, nocciolo e cipresso.
Le allergie possono manifestarsi in qualunque momento della vita: per quanto riguarda i bambini tendono a comparire nei primi anni, in alcuni casi anche entro i 12 mesi.
Alcuni bambini nascono con una predisposizione ereditaria all’allergia ma perché essa si manifesti è necessario il contatto ripetuto con l’allergene. I bambini i cui genitori non sono allergici hanno un 10-15% di possibilità di sviluppare allergie; la percentuale sale fino al 30% se uno dei due è allergico mentre se lo sono entrambi la probabilità arriva al 60-80%.
Riconoscere un’allergia nei bambini non è sempre facile perché i sintomi iniziali possono sembrare quelli di una semplice influenza o di un raffreddore. Se però il raffreddore dura più di qualche giorno, si accompagna ad occhi gonfi, rossi e che prudono, si presenta sempre nello stesso periodo dell’anno, peggiora in alcune situazioni e magari voi o vostro marito siete soggetti allergici allora è il caso che vi rivolgiate al vostro pediatra di fiducia che vi indirizzerà da un allergologo pediatrico. Egli eseguirà uno specifico test cutaneo, il prick test, che consiste nell’applicare sulla pelle (normalmente l’avambraccio) delle gocce di antigene purificato che vengono poi fatte penetrare attraverso una punturina. Dopo circa 20 minuti si controlla la reazione: la comparsa di un piccolo ponfo gonfio e arrossato in corrispondenza del punto in cui è penetrata una determinata sostanza indica che il bambino è allergico ad essa.
Una volta appurato che il vostro bambino è allergico ad uno più pollini la prima cosa da fare è mettere in atto una serie di accorgimenti sia in casa che fuori che limitino il più possibile il contatto con l’allergene, cosa di per sé difficilissima se non impossibile in alcune occasioni.
Quindi:
limitate le uscite i giorni soleggiati, caldi, con lieve brezza e tempo asciutto
evitate di uscire subito dopo un temporale perché la pioggia rompe i granuli di polline in frammenti più piccoli che raggiungono più facilmente le vie aeree
evitate i prati tagliati da poco e se avete un giardino rasate l’erba prima che produca la spiga
viaggiate in auto con i finestrini chiusi e dotate l’auto di un sistema di filtri per pollini che verranno regolarmente cambiati
piantate in giardino alberi con impollinazione mediata da insetti (tiglio, ippocastano e robinia) ed evitate quelli con pollini trasportati dal vento
In casa invece:
tenete le finestre chiuse e arieggiate la sera
cambiate gli abiti dei vostri bimbi al rientro a casa e spazzolate i capelli fuori dalla camera da letto
di giorno ricoprite il letto con un telo in modo che il bimbo non dormi su una superficie contaminata da pollini.
Controllate sempre il calendario dei pollini elaborato dalle Asl territoriali perché vi permette di individuare il periodo di fioritura della pianta in questione che varia a seconda delle zone, degli anni ed è influenzato da fattori climatici come l’umidità, l’intensità delle piogge e il freddo.
Purtroppo ad oggi non esiste una cura definitiva per le allergie primaverili. Quello che si può fare è alleviare e contenere i sintomi attraverso l’assunzione di farmaci antistaminici che devono essere prescritti dal pediatra o dall’allergologo.
Sono tra i farmaci più prescritti in età pediatrica e svolgono un ruolo molto importante nel trattamento della rinite allergica di grado lieve-moderato andando anche a prevenire l’insorgenza di asma nei pazienti predisposti. Essi contrastano appunto l’effetto dell’istamina e vanno somministrati sempre dietro prescrizione medica e rispettando scrupolosamente i dosaggi. I farmaci approvati in età pediatrica sono la desloratadina (disponibile in sciroppo) che si può somministrare dall’anno di vita, la cetirizina e la levocetirizina (in gocce) e lla oratadina (sciroppo) dai 2 anni.
Sono farmaci fondamentali che però possono causare effetti collaterali quali irrequietezza e cambiamenti d’umore oltre che sonnolenza. Per questo motivo si può cercare di lavorare in prevenzione iniziando a far assumere al bambino un mese prima del periodo in cui ci saranno le fioriture dei rimedi omeopatici sotto forma di granuli contenenti diluizioni del polline a cui il soggetto è allergico.
Questi medicinali possono anche essere assunti in acuto, da soli nelle allergie lievi o in associazione all’antistaminico negli altri casi, anche per lunghi periodi poiché non provocano sonnolenza e disturbi dell’attenzione.
In caso di rinite allergica è possibile utilizzare, se l’età del bambino lo permette, gli spray nasali a base di corticosteroidi che dovrebbero alleviare prurito, pizzicore e starnuti. E’ particolarmente utile effettuare la pulizia quotidiana del nasino in modo da rimuovere dalla mucosa gli allergeni e ridurre il contatto con l’istamina e altri agenti irritanti prodotti dalla reazione allergica.
In caso di asma di solito viene utilizzato un inalatore a base di salbutamolo che riduce i broncospasmi e permette di respirare meglio.
Se l’allergia causa anche congiuntivite si può inizialmente utilizzare un collirio a base di chamomilla vulgaris ed euphrasia officinalis e se questo non dovesse essere sufficiente si farà ricorso ad un collirio a base di antistaminico.
Anche nel caso delle allergie ci possono venire in aiuto gli estratti naturali primo fra tutti il macerato glicerico di ribes nigrum (dai 3 anni di età) che funziona proprio come un’antistaminico naturale. E’ utile sia in prevenzione che in acuto e viene somministrato in gocce due volte al giorno (la mattina e il primo pomeriggio).
Pinuccia Viganò
Farmacista collaboratrice per una farmacia privata della Brianza con la passione per la scrittura e libri. Mamma di Tommaso.