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Aiuto, mio figlio la notte russa! Cosa faccio? Potrebbe servire l’apparecchio

19/04/2022

A volte il russamento notturno è causato da un banale raffreddore, altre volte potrebbe essere sintomo di un problema respiratorio. Una visita odontoiatrica potrebbe rispondere a tutti i vostri dubbi: ecco cosa ci ha spiegato la Dottoressa Barbara Motta

Tuo figlio la notte russa? Sei a conoscenza che questo sintomo non è sempre così innocuo, e che talvolta potrebbe essere la spia di un disturbo respiratorio più grave? Si tratta delle apnee notturne, conosciute anche come OSAS, una patologia che se non tratta può avere importanti conseguenze sulla salute del bambino e che per essere risolta necessita di un approccio multispecialistico che coinvolge spesso anche l’ortodonzista.

Vediamo cosa fare in caso di russamento e a chi rivolgersi.

 

LA SPIEGAZIONE DELLA DOTTORESSA BARBARA MOTTA – ODONTOIATRA

Innanzitutto è bene chiarire che se il russamento avviene saltuariamente oppure in concomitanza di un raffreddore non è assolutamente il caso di preoccuparsi.

Il russamento è infatti il rumore prodotto dalla vibrazione dei tessuti molli orofaringei durante il passaggio di aria, provocato da un restringimento delle vie aeree superiori, che in caso di raffreddore è dovuto alla presenza di muco.

Se il bambino invece russa tutte le notti, anche senza raffreddore, i genitori devono porvi una maggiore attenzione, perché potrebbe essere la spia di un’apnea notturna.

Il primo passo in questi casi è l’osservazione del bambino sia di notte che di giorno: durante la notte russa, dorme con la bocca aperta, respira male e sembra che faccia delle pause? Soffre di enuresi notturna (pipì a letto)?

E di giorno? Appare irritabile, irrequieto, ha difficoltà a concentrarsi, cresce un po’ meno dei coetanei, soffre di cefalea mattutina?

In tutti questi casi rivolgetevi al pediatra, che dopo aver analizzato questi aspetti, nel caso sospetti la presenza di apnee notturne, invierà il bambino dall’otorinolaringoiatra.

Le apnee notturne, conosciute anche come OSAS (obstructive sleep apnea syndrome), sono degli episodi di parziale o completa cessazione del flusso di aria attraverso le vie aeree superiore durante il sonno, dovuti a un’ostruzione delle vie aeree superiori.

In pratica il respiro si interrompe durante il sonno, con importanti conseguenze sulla salute del bambino, come un ritardo della crescita, un maggior rischio di otiti e di sviluppare patologie cardiovascolari.

È importante quindi che i genitori siano sensibilizzati sul tema del russamento e delle apnee ostruttive del sonno che possono comparire in età evolutiva.

Fortunatamente non tutti i bambini che russano presentano anche delle apnee notturne, ma l’incidenza di OSAS nei bambini riguarda comunque tra l’ 1-6% dei soggetti, e non è quindi così rara.

 

LA DIAGNOSI

La diagnosi di OSAS è strumentale e viene fatta dall’otorino, che oltre alla visita per il controllo di tonsille e adenoidi, eseguirà una polisonnografia, un esame non invasivo e indolore che prevede la registrazione di alcuni parametri del bambino durante il sonno e/o una pulsossimetria notturna, per valutare la saturazione di ossigeno notturna, utilizzata soprattutto nei bambini con meno di 3 anni.

Una volta evidenziata la presenza di apnee notturne, bisognerà andare ad individuarne le cause, per poter poi procedere con le terapie più appropriate, tra le quali i quali anche il trattamento ortodontico.

Le OSAS infatti possono dipendere da numerosissimi fattori, molto spesso nei bambini sono essere provocate dall’ ipertrofia di tonsille e adenoidi, ma possono essere dovute anche ad obesità, allergie, disturbi neuromuscolari e ad alcune specifiche morfologie cranio-facciali.

È proprio sulle alterazioni scheletriche facciali che l’ortodonzista può intervenire con successo nella risoluzione di questi disturbi, modificando quelle caratteristiche anatomiche che possono favorire la comparsa di OSAS.

Gli apparecchi ortodontici possono essere utilizzati in associazione o in alternativa al trattamento di adenotonsillectomia, a seconda della diagnosi e della gravità dell’OSAS, formulando un piano di trattamento ortodontico in sinergia con l’otorinolaringoiatra.

Le caratteristiche cranio facciali che predispongono all’insorgenza di disturbi respiratori nel sonno e alle OSAS sono: il palato stretto e il morso crociato, la presenza di una mandibola piccola e retroposta, una postura linguale atipica.

In particolare i pazienti affetti da OSAS con una respirazione orale, presentano delle caratteristiche facciali ben definite come un viso allungato, una postura della lingua bassa e protrusa e un palato ogivale, spesso accompagnato da morso crociato, incompetenza labiale e affollamento dentale.

Questi pazienti possono trarre beneficio da un’espansione palatale.

Questo trattamento viene eseguito utilizzando un espansore palatale rapido (ERP), un dispositivo fisso che si attacca sui molari superiori e presenta una vite centrale e che è in grado di eseguire una disgiunzione della sutura palatina.

In pratica allargando la vite centrale si distanziano le due porzioni ossee che formano il palato e che nei bambini sono ancora separate da cartilagine, attraverso un’azione che si esplica sulle ossa e non sui denti ed in maniera completamente indolore per il piccolo paziente.

L’espansione palatale consente il ripristino della corretta struttura anatomica migliorando la funzionalità respiratoria e favorendo il ripristino della ventilazione nasale.

 

I pazienti con OSAS non respiratori orali e con una corretta ampiezza del palato, presentano invece frequentemente una malocclusione con una mandibola piccola e retroposta con postura alta della lingua.

La posizione della mandibola più arretrata condiziona infatti anche la postura della lingua, che potrà andare a chiudere lo spazio oro-faringeo.

Per questi pazienti il trattamento più efficace è con un propulsore mandibolare.

Infatti la presenza di una mandibola in posizione più arretrata, associata al rilassamento muscolare che avviene durante il sonno e che ne determina un’ulteriore caduta all’indietro, fa in modo che la lingua si posizioni anch’essa più indietro andando a chiudere a intermittenza lo spazio oro-faringeo.

Questa tipologia di apparecchi ortodontici, che comprende numerose varianti, favorisce lo scivolamento in avanti della mandibola, con un allargamento dello spazio retro linguale e un avanzamento della postura della lingua.

 

I TRATTAMENTI

 

Alla terapia ortodontica viene poi spesso associata anche un trattamento miofunzionale, di competenza del logopedista, che favorisce sia la respirazione nasale che il corretto riposizionamento linguale e aumenta la stabilità degli effetti del trattamento ortodontico stesso.

Per la risoluzione delle OSAS è quindi fondamentale un approccio multidisciplinare, che permetta di intercettare tutte le possibili cause e arrivare così al successo della terapia.

Il pediatra farà spesso da coordinatore tra i diversi specialisti coinvolti che a seconda della diagnosi potrebbero essere l’otorinolaringoiatra, il neurologo, lo pneumologo, il dietologo, l’ortodonzista e il logopedista.

L’approccio e le cure dipendono dalla severità dei sintomi e dalle caratteristiche anatomiche del piccolo paziente, ma in linea generale la maggior parte dei bambini affetta da OSAS trae beneficio dall’adenoidectomia e/o dalla terapia ortodontica.

Altrettando importante è riconoscere e trattare questi sintomi precocemente.

Qualora ce ne sia la necessità l’espansore palatale deve essere programmato il prima possibile e può essere applicato già dai 4-5 anni, in modo da consentire un immediato miglioramento della condizione respiratoria e da ridurre i rischi legati agli eventi ostruttivi.

Se vostro figlio russa parlatene subito al vostro pediatra, che farà una prima valutazione e saprà eventualmente indirizzarvi verso gli specialisti più appropriati, e al vostro dentista in occasione della visita di controllo periodica, poiché una diagnosi precoce delle apnee notturne contribuisce alla prevenzione dello sviluppo delle complicanze ad esse correlate.

 

SINTOMI A CUI PRESTARE ATTENZIONE

 

    • Russamento prolungato nel tempo non in presenza di raffreddore

    • Bocca aperta durante il sonno

    • Presenza di pause del respiro durante il sonno

    • Pipì durante la notte

    • Irritabilità diurna

    • Difficoltà di concentrazione

    • Ritardo di crescita

    • Cefalea mattutina

 

 

 

Dottoressa Barbara Motta

Dentista specialista in Ortodonzia.
Si occupa con passione di ortodonzia pediatrica, degli adulti ed estetica, anche attraverso la metodica con allineatori trasparenti. Lavora a Milano ed è mamma di Maria Sole e Leonardo. Tutti i suoi consigli li trovi anche sul suo profilo Instagram

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