Mum Loading

Travel

Week End in Toscana con bambini: il resort in un antico borgo medioevale

06/04/2016

State programmando una fuga del week end in Toscana? O state già pensando alle prossime vacanze? Ecco un’idea, consigliata da una nostra mums, che saprà conquistarvi.

Hello from the other siiiide…I must have called a thousand times…

Mamma, alla radio c’è la nostra canzone!

Hai ragione, Olli, a furia di ascoltarmi cantare a squarciagola Hello mentre vi accompagnavo a scuola in bici, è diventata ‘la nostra canzone’. Ah…la sensazione liberatoria di quel ritornello cantato a pieni polmoni! E la sensazione liberatoria di ricantarlo adesso, che stiamo salpando l’ancora da casa della tua nonna materna e ce ne torniamo a Milano.

Perché il patto tra me e Enne, fin da quando i figli erano minuscoli, era che le vacanze di Natale e qualche giorno in estate li avremmo sempre trascorsi dai rispettivi nonni, che vivono al sud, in due paesini rispettivamente sul mare Adriatico e sul mar Tirreno. Scelta non da poco, per una serie di motivi: l’affrontare con due bambini piccoli un lungo viaggio in macchina, il soggiornare in case popolate da altra gente oltre a noi, senza avere a portata di mano gli strumenti che nella nostra quotidianità milanese sono per noi indispensabili, il tornare in una dimensione che – c’est la vie – non ci appartiene più e il farlo non da soli, io e Enne, il che sarebbe certamente più agevole ma con i figli, che anche se hanno ormai 3 e 4 anni sono piccoli. Ancora troppo piccoli. Ho creduto che questo sarebbe stato il Natale della svolta, ho contato sulla capacità dei miei figli di essere delle personcine a modo, in grado di controllare le proprie azioni, autonome e autosufficienti. Le mie aspettative erano così alte che…affrontare la realtà mi ha destabilizzato: la loro esuberanza disturttiva mi ha colta di sorpresa. Neanche la presenza di nonni e zii li ha distratti dal loro continuo stuzzicarsi, hanno richiesto le mie attenzioni e invocato ‘mamma‘ 15 volte al minuto anche in presenza di decine di altre persone che tentavano di intrattenerli. Nessun regalo di natale li ha incuriositi e rapiti per più di 15 minuti, nemmeno il tanto agognato Capitan America, che Bibo ha ricevuto in 3 diversi formati: quello che parla, quello che lancia lo scudo se gli sollevi un braccio e quello in moto che lancia scudi dai bauletti della moto. Contavo di finire finalmente la tetralogia de l’Amica Geniale entro capodanno e invece sono ancora a pagina 33 del terzo volume. Roba che il mondo intero ha letto quei libri i 4 giorni e io ci sto su da mesi.
Malessere, malumori, malintesi, malmostosità. Io e Enne che ci guardavamo in cagnesco ogni due per tre, commenti al vetriolo che rimbalzavano come palline da ping-pong: ‘siamo nel 2015 e tua madre non possiede un forno a microonde’, ‘casa tua è in mezzo al nulla, mi annoio’. Queste vacanze sono state un disastro.

Se fossimo rimasti a Milano, noi 4 da soli, con la logistica sotto controllo, sarebbe forse stato meglio? La realtà è che no, non lo sarebbe stato. Perché il Natale lontano dalle famiglie a noi sembra strano, innaturale. Perché è una delle pochissime occasioni per stare un p0′ con tutti che, pur con tutti i difetti, le piccole tragedie personali, le idiosincrasie, per noi sono gli affetti di sempre. E poi se fossimo rimasti a Milano non avremmo approfittato della clausolaaggiunta al nostro patto qualche anno fa, dopo una risalita dalla Campania a dir poco infernale nel corso della quale Olli e Bibo hanno urlato all’unisono da Napoli ad Arezzo, dandosi poi il cambio e alternandosi – tipo staffetta – da Bologna a Milano: il viaggio dal Cilento a Milano e viceversa, lo avremmo sempre fatto in 2 tappe, fermandoci una o più notti (in base alla disponibilità di giorni di vacanza) a metà dello stivale, tra Toscana e Umbria.

 

 

 

In previsione di ogni discesa o risalita, che sia d’estate o d’inverno, io cerco accuratamente un posto che sia confortevole, possibilmente in mezzo al verde, adatto ad accogliere una famiglia con bambini piccoli. Un posto in cui non ci siano potenziali pericoli e i bimbi possano essere lasciati liberi di girovagare senza bisogno di controllarli. Questa volta, risalendo verso Milano ci siamo fermati vicino Empoli, dove ho scovato Castelfalfi, un borgo medievale che negli anni ’60 era rimasto disabitato fino a diventare praticamente un paese fantasma, per poi essere recuperato interamente e ristrutturato, casale dopo casale, compresi il castello e la chiesetta, fino a tornare al suo antico splendore, diventando un resort pieno di fascino.

 

l recupero e la ristrutturazione sono ancora in corso ma oggi è già un posto unico, speciale: la vecchia fabbrica dove veniva lavorato il tabacco del paese è diventato un alberghetto elegante e accogliente, La Tabaccaia, con una piccola spa e una biblioteca; le colline dolci, puntellate di cipressi, si sono trasformate in campi da golf tra i più grandi e suggestivi in Italia, che nulla hanno tolto al paesaggio che c’era già, laghetto, boschi e riserva naturale compresi: tipo che mentre passeggi per i sentieri può capitarti di incontrare daini o cerbiatti che attraversano la strada. Le case contadine sono state convertite in casali che hanno preservato l’architettura dell’epoca a cui risalgono, pur con una ristrutturazione accuratissima che le ha rese abitazioni moderne e funzionali, che possono essere acquistate oppure affittate per qualche giorno, come hanno già fatto canadesi, tedeschi, sudafricani, che ogni anno si ritrovano a Castelfalfi, novelli abitanti del borgo, formando una vivace comunità internazionale.

 

Lungo le stradine del borgo sono state aperte botteghe, negozietti e una trattoria che offre i piatti tipici della tradizione toscana, come la mia amata ribollita. E, in cima a tutto, l’affascinante castello medievale, dentro al quale sorge oggi un ristorante gourmet. Tutto intorno un paesaggio da togliere il fiato, che dalla buca 9 si ammira in tutta la sua bellezza.

 

Niente steccati o recinti tra le case, solo verde. E silenzio, interrotto ogni tanto dal rumore del ferro che colpisce la pallina. Il malumore delle vacanze si è dissolto, possiamo riprendere la risalita verso Milano consapevoli che torneremo a Castelfalfi per restarci qualche giorno quest’estate, a metà del nostro viaggio verso sud.

Mariangela Monti di Moms About Town

 

SCRIVI UNA RECENSIONE

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Top
My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. 

Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.