A settembre 2020 ha ricevuto l’importante premio Donna In Affari, come imprenditrice dell’anno. Lei è Francesca Foti, donna e mamma che nel 1993 ha dato vita al progetto di successo “Crescere insieme” con l’obiettivo di creare una rete di aiuto alle mamme che, come lei, si trovavano alle prese con lavoro e figli, spesso lontane dai genitori e con mariti fuori casa per molte ore al giorno.
Oggi Crescere Insieme – tra le più importanti realtà italiane ad operare nel settore dell’infanzia 0-6 – è un progetto imprenditoriale che si occupa della gestione diretta di asili nido e scuole materne sul territorio nazionale, della realizzazione di progetti per lo sviluppo delle politiche Welfare aziendali e della realizzazione di iniziative didattiche e ludiche integrative rivolte alla Scuola Materna e Primaria. Offre servizi a 360 gradi a famiglie, pubblica amministrazione, aziende e scuole coinvolgendo più di 1600 bambini grazie al contributo di 400 dipendenti di cui il 90% donne.
Crescere Insieme entra ufficialmente a fare parte anche del team di MumAdvisor e per raccontarvi meglio di questo straordinario progetto abbiamo intervistato proprio lei, Francesca Foti, Amministratore Delegato.
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Si è detto spesso che l’Italia non è un Paese per mamme. Il Welfare alle famiglie, probabilmente, è molto carente rispetto al resto d’Europa. In quest’ottica, come si pone e qual è il ruolo di Crescere Insieme?
L’Italia è agli ultimi posti in Europa per spesa dedicata ai servizi per l’infanzia e questo la dice lunga circa la distanza che ci separa da Paesi virtuosi come la Svezia, che vede una larghissima diffusione di asili nido gratis e congedi parentali fino al 15esimo mese di vita del bambino senza perdite significative di stipendio per i genitori o la Francia che negli anni ha messo in campo efficaci politiche di aiuti alle famiglie, occupazionali, di sgravi fiscali e di offerta di servizi. Crescere Insieme si impegna molto su questo tema, a giugno siamo riusciti a mettere attorno a un tavolo i massimi esperti del settore organizzando il Convegno “Il futuro dei servizi educativi per l’infanzia 0-6. L’occasione necessaria.” che ha visto anche il saluto introduttivo del Ministro Elena Bonetti e del Professor Carlo Cottarelli. Per migliorare la situazione, sostenere le donne e le famiglie e dare un futuro alle giovani coppie diventa fondamentale puntare sui servizi per l’infanzia adottando un modello in cui si attivi una concreta collaborazione pubblico-privato con l’offerta di servizi di qualità in un unico sistema educativo integrato.
L’anno della pandemia, difficile per molti aspetti, ha accentuato un problema che le donne si trascinano dietro da tempo: la difficoltà nel conciliare figli e carriera. Crescere Insieme vuole essere un punto di sostegno alle mamme, ma anche un punto di svolta per le donne. E’ corretto?
Nel 2020 si è registrato il minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia, 16 mila bambini in meno rispetto al 2019, a conferma di un trend gravissimo che vede calare a 1,18 il numero medio di figli per donna. Se aggiungiamo che per ogni quattro posti di lavoro persi nel 2020 tre sono stati persi da donne si capisce bene che futuro incerto ci aspetta in termini di denatalità e di sostegno al lavoro femminile. Garantire la gratuità e allargare il bacino di utilizzo delle strutture di asilo nido potrebbe portare grande beneficio ai bambini e alla loro crescita e avrebbe un ritorno immediato sull’occupazione femminile e, in ultima analisi sul PIL e sulla crescita del Paese.
Quali sono i metodi e i valori degli asili / scuole che fanno parte del Gruppo Crescere Insieme? Cosa li differenzia dagli altri?
Crescere Insieme fonda il suo approccio psicopedagogico sul modello del Bambino Competente. Abbiamo messo a punto in 30 anni, in collaborazione con esperti e mondo accademico, la Pedagogia dell’Uno per Uno, un approccio personalizzato e inclusivo che punta allo sviluppo armonico del bambino e che mette al centro quattro aspetti fondamentali: le emozioni, l’outdoor education, il metodo scientifico e il bilinguismo.
Il progetto educativo di Crescere Insieme si basa sulla didattica laboratoriale e sull’approccio STEM. Potete spiegarci meglio?
Abbiamo messo al centro di ogni nostro percorso pedagogico il laboratorio perché è uno stimolo all’apprendimento attivo, un apprendimento che fa del ‘fare’ la principale esperienza di relazione con le cose e le persone che ci circondano, proprio nel momento in cui la plasticità neurale è massima, nella fase 0-6 anni. Le attività STEM hanno l’obiettivo di potenziare le funzioni e le componenti del pensiero scientifico: imparo per prova ed errori confermando o scartando le ipotesi di partenza e utilizzando le competenze trasversali, le famose soft skills.
Molti dei vostri asili sono asili aziendali: quanto è importante, in ambito lavorativo, per una mamma questo aspetto?
Le mamme lavoratrici hanno davvero molto bisogno di essere supportate nel loro ruolo genitoriale e, di conseguenza, agevolate in quello professionale. In primis al rientro dalla maternità e poi durante tutto il percorso di crescita dei figli. L’asilo aziendale è fondamentale per migliorare il work-life balance. Oggi molte aziende propongono anche altre iniziative di sostegno, diverse dal tradizionale asilo nido aziendale e noi di Crescere Insieme siamo pronti ad affiancare tutti i nuovi progetti dedicati alle famiglie.
Tra i vostri eventi speciali, infatti, c’è anche Bimbi in Ufficio? Cos’è e qual è l’obiettivo?
‘Bimbi in Ufficio’ è un’iniziativa che nasce per offrire ai dipendenti di un’azienda un’esperienza unica di condivisione delle due sfere personale e professionale. Durante questo evento l’azienda apre le porte per accogliere i bambini sul posto di lavoro dei genitori e ne traggono grande beneficio sia le famiglie che le organizzazioni che hanno l’occasione di entrare nell’intimità della vita personale dei propri dipendenti con gentilezza e divertimento.
Tra i vostri servizi proposti alle famiglie, c’è anche il sostegno alla disabilità. Un tema importante, tornato alla luce soprattutto nei periodi di lockdown, in cui i bambini più fragili o con delle particolari difficoltà, sono stati strappati al mondo scolastico. In tal senso, come si struttura la vostra didattica inclusiva?
Crescere Insieme non si occupa semplicemente di disabilità ma è una realtà che fa dell’inclusione e della personalizzazione del modello educativo e di sostegno il cuore del proprio progetto pedagogico. Diciamo spesso che i nostri bambini non partono tutti dallo stesso punto ma la nostra missione è offrire a tutti le stesse opportunità. Dopo la pandemia abbiamo coinvolto tutti gli esperti del Comitato Scientifico della nostra Alta Scuola di Formazione per mettere in campo le migliori strategie e soluzioni utili a sostenere le famiglie più fragili che hanno oltretutto perso molti punti di riferimento. Il nostro abbraccio inclusivo parte sempre dal bambino per arrivare poi anche alla famiglia
Raccontateci: da dove è partito il Progetto Crescere Insieme e dove vuole arrivare?
Crescere Insieme è un progetto nato per necessità nel 1993, da una mamma con un marito molto impegnato, con tre figli e la necessità e il desiderio di lavorare e di realizzarsi. Quella mamma ero io. Quando oggi mi chiedono quale dei diversi ruoli femminili mi è più caro rispondo sempre che nel mio essere donna curiosa, ambiziosa, materna, determinata e creativa si collocano con estrema coerenza il mio essere mamma e il mio essere imprenditrice, responsabile oggi della crescita di migliaia di bambini.
Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei nidi privati di tutt’Italia la nostra esperienza, il modello pedagogico, il personale per la formazione e un marchio riconosciuto come sinonimo di garanzia e professionalità, per offrire un progetto di franchising che supporti le tante attività a rischio post pandemia e creare una grande rete di asili nido che possano diventare i protagonisti della ricostruzione sociale ed economica del Paese. Dallo scorso mese di aprile è partito questo grande progetto a firma italiana per rafforzare il ruolo degli asili nido privati sul territorio nazionale, un motore importante per aiutare il settore pubblico a sostenere le famiglie in generale e l’attività lavorativa femminile in particolare: il tasso di occupazione femminile ha registrato un peggioramento, la percentuale di donne che ha perso il lavoro durante la pandemia è doppia rispetto agli uomini e sono soprattutto le donne a dover prendere del tempo libero o a dover rinunciare al lavoro per prendersi cura dei figli o dei parenti più fragili.
Aprire un asilo nido Crescere Insieme o associarsi alla nostra rete è un modo sicuro per portare avanti il proprio progetto di vita, ridurre i rischi e contribuire alla costruzione di percorsi di benessere per i bambini e per le famiglie”
“Siamo anche pronti a sostenere la creazione di una rete di asili nido di cultura e tradizione italiana a marchio Crescere Insieme attraverso acquisizioni dirette di attività già operative da imprenditori che magari possano avere la voglia di partecipare a diverso titolo a questo ambizioso processo di sviluppo.”(Domenico Crea – Direttore Generale)
Responsabile editoriale – Mumadvisor