Un piccolo esercito di batteri buoni in grado di arrivare integri nell’intestino e mantenere in salute la flora intestinale. Scopriamo perché i probiotici sono importanti per la salute di grandi e piccini
Si parla spesso di probiotici, ma a che cosa servono e qual è la loro funzione? Per capirlo dobbiamo guardare all’intestino e alla sua flora batterica. Fino a una decina di anni fa o poco più, si riteneva che la flora intestinale -l’insieme dei microrganismi che abitano stabilmente nell’intestino- fosse importante solo per il buon funzionamento dei processi digestivi e alla sintesi di alcune vitamine. Di recente, però, una serie di studi ha mostrato che il microbiota, come è anche chiamato il complesso di quei microrganismi. In particolare, nei primi anni di vita del bambino concorre allo sviluppo del sistema immunitario e poi al suo mantenimento in buona efficienza.
Il microbiota è composto da centinaia di specie di batteri (migliaia, se si considerano i diversi ceppi di ciascuna specie). La cosa straordinaria è che la composizione del microbiota di ciascuno di noi è unica -anche se alcuni tipi di batteri sono sempre presenti, come Escherichia coli e svariati ceppi di lattobacilli- e tende a rimanere stabile nel tempo.
Questa “firma” personale della flora intestinale ci caratterizza fin dalla nascita. L’intestino del feto è, infatti, sterile, ma già dal momento del parto inizia a ospitare batteri, provenienti dal canale del parto della madre e dalla sua pelle, poi arricchiti da quelli del latte materno. Tutti questi batteri sono molto importanti, soprattutto per lo sviluppo del sistema immunitario, che nel neonato è molto fragile. Molti studi hanno mostrato che i bambini che non sono stati allattati al seno hanno un microbiota più povero e un maggiore rischio di sviluppare, da grandi, forme allergiche, asma e dermatiti atopiche in particolare. Altri studi hanno dimostrato che al rischio vanno incontro anche i bambini che crescono in un ambiente eccessivamente pulito: il sistema immunitario deve allenarsi a distinguere quali sostanze e microrganismi sono pericolosi e quali sono addirittura benefici.
Certo, molti microrganismi che arrivano nell’intestino del bambino non sono “buoni”, ma -a parte il caso di batteri particolarmente patogeni- la costante lotta per lo spazio vitale che avviene nell’intestino fa sì che i “buoni” riescano a scacciare o a contenere entro livelli non pericolosi i “cattivi”. L’efficacia di questa strategia del nostro organismo può, tuttavia, venir meno quando si ha un impoverimento della flora intestinale, per esempio quando si assumono antibiotici, che in genere colpiscono tutti i batteri intestinali, anche quando sono mirati soltanto per distruggere alcuni ceppi cattivi. La rarefazione della flora intestinale benefica lascia spazio alla proliferazione dei batteri cattivi sopraggiunti o già presenti nell’intestino. In questo caso è importare rinforzare il microbiota con l’apporto di nuove truppe di batteri benefici assumendo probiotici.
Questi sono ceppi batterici -vivi e in grado di riprodursi- che possono superare indenni la barriera costituita dagli acidi dello stomaco e dagli enzimi biliari e pancreatici. E attenzione, i probiotici non vanno confusi con i prebiotici, che sono sostanze non digeribili, per lo più fibre idrosolubili, che aiutano la crescita dei ceppi batterici; sono utili anch’essi, ma non possono sostituire i probiotici.
Va ricordato che i probiotici vanno sempre presi a stomaco vuoto, per 3-4 settimane e in un quantitativo adeguato, almeno un miliardo di batteri al giorno. È importante anche fare attenzione alle condizioni di conservazione: se quei batteri muoiono, non servono più allo scopo. Un’ultima raccomandazione: questi integratori non possono essere sostituiti dai fermenti lattici o dai batteri presenti per esempio nello yogurt, spesso in quantità troppo basse o (come Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) incapaci di arrivare vitali nell’intestino in un numero sufficiente, così da riprodursi e ripopolarlo; in tal caso aiutano al più a mantenere in buono stato un intestino che non abbia troppi problemi.
È un test rapido e di facile esecuzione che permette di conoscere la condizione del microbioma del proprio intestino, individuando eventuali carenze e facilitando, così, una loro possibile integrazione. La scatola del kit, che è reperibile nelle farmacie “Lafarmacia.”, contiene brochure, istruzioni, spatola e tubo di raccolta.
Il test si esegue a casa, prelevando un campione di feci e riponendolo nell’apposito contenitore, da riportare in farmacia. In poche settimane si otterrà l’analisi precisa e, con i risultati, sarà anche possibile ricevere dal farmacista raccomandazioni personalizzate sulla dieta, lo stile di vita e l’attività sportiva più indicata per il proprio benessere. Per saperne di più sul test del microbioma, chiedete ai farmacisti di “Lafarmacia.”: sono a vostra disposizione per chiarire ogni dubbio e accompagnarvi, passo dopo passo, nell’utilizzo del test.
Articolo scritto da Gianbruno Guerriero
di Lafarmacia.