Alla scoperta di piccoli e affascinanti borghi dislocati nelle colline piene di vigneti e noccioleti infiniti, con bimbi a seguito (e passeggino alla mano!): il fascino dell’autunno.
Partiamo da Alba, nelle sue vie si respira profumo di tartufo e nocciole. Il primo perché la città ospita per tutto l’autunno la Fiera del Tartufo, il secondo perché proprio qui ha sede la fabbrica che produce tutte le prelibatezza di cui tutti siamo golosissimi: la Ferrero. Camminando per le vie del centro ci si perde nelle botteghe storiche di praline, baci di dama, esposizione di tartufi e venditori di nocciole e caldarroste. L’origine medioevale la si deduce dai palazzi storici che espongono bandiere e stemmi storici. Passeggiando la sera nella piazza principale è facile incontrare gruppi che suonano musica medioevale accompagnati da dame che danzano (spesso anche con chi è di passaggio).
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Parallelo alla Fiera del Tartufo è stato creato l’evento per famiglie Alba Truffle Bimbi: luogo di divertimento interamente pensato per i bambini, ma senza mai tralasciare l’aspetto didattico ed educativo: nessun gonfiabile, nessun gioco di plastica, nessun videogame si troveranno mai in questo speciale contenitore. Largo spazio alla fantasia e alla manualità educando al gioco, ascoltando le esigenze dei bambini e dei loro genitori, stimolo creativo e prima scintilla per la realizzazione di qualcosa di innovativo. Il tutto nel rispetto dell’ambiente e del territorio, con un grande spazio dedicato al paesaggio e alla cura dell’ambiente in cui i bambini possono modellare colline e vigneti, plasmando elementi naturali e architettonici, utilizzando la cucina e il ciclo del vino come soggetti privilegiati dei racconti e dei balocchi appositamente costruiti in legno e in materiali naturali.
Ad una decina di minuti da Alba, tra morbide colline troviamo il borgo di La Morra, che fa parte dei borghi patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO. È altresì famoso per la presenza della chiesetta più colorata (e più instragrammabile!) che si conosca! Per arrivarci bisogna percorrere a piedi un tratto (circa 15 minuti: 30 tra andata e ritorno) del percorso ciclopedonale del Barolo e se si allunga la camminata per un tratto si arriva fino alla Panchina Gigante (per altre foto wow!) e alla cima del borgo: il belvedere delle Langhe.
Da li se il tempo è bello e il cielo sereno si può ammirare stupiti il panorama ed e facile scorgere mongolfiere in volo. (altra esperienza da non perdere per chi ama volare!).
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Ai panorami mozzafiato e alla natura si associano l’arte e l’architettura. Infatti a Barolo non si può non notare la prima cantina vitivinicola pop: l’Astemia Pentita, di proprietà della famiglia di designer Gufram. L’ingresso creato da due gigantesche casse di vino che non passano inosservate passando sulla strada che attraversa tutti i borghetti, all’interno invece si trovano il famoso divano a bocca, la macchina fantozziana con la nuvoletta, la poltrona rosa gigante e sparsi qui e là i colorati cactus. (oltre a opere temporanee).
Qui è possibile prenotare percorsi di degustazione e design. Come anche nella cantina della famiglia Ceretto in cui si rimane a bocca aperta davanti all’Acino, un’opera architettonica avveniristica che lascia a bocca aperta, sia ammirandola dall’esterno che dall’interno. Si tratta di una “capsula” leggera a forma di acino d’uva, appunto, progettata da architetti di fama mondiale e pensata per eventi e degustazioni d’eccellenza. Dal suo interno si ammira il paesaggio sconfinato delle Langhe mentre guardandola da fuori, è uno spettacolo specialmente all’imbrunire, quando si illumina internamente con sfumature di vari colori.
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Ma come non assaggiare le bontà gastronomiche di queste terre? Sia mai! Proprio nel centro di Alba, con una bellissima veranda nella piazza principale (pedonale ovvio!, così i bimbi possono svagarsi e correre) troviamo La Piola: in dialetto piemontese la “piola” è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino del territorio. La cucina della Piola obbedisce al mercato e alle stagioni, e perciò cambia quotidianamente. La materia prima è locale, scelta con rigore e seguendo il succedersi dei mesi. Lavagne interne al ristorante raccontano ogni giorno una proposta nuova, oltre ai piatti storici della tradizione, sempre presenti come i tajarin (pasta all’uovo) al tartufo bianco, tartare, plin (tortellini della tradizione piemontese), vitel tonnè e dolci alle nocciole.
Se invece ci spostiamo in collina, superato Barolo troviamo La Locanda del Nocciolo, dove si possono gustare le specialità delle Langhe nel salone di charme o, nella bella stagione, sotto le pergole panoramiche, godendo di una vista impagabile della campagna circostante e dell’arco alpino.
Nel giardino si trova anche una piscina con vista vigneti, la scuderia dei cavalli e alcuni giochi per i bimbi.
Carla Lazzarini founder di Il Nido di Carla