Il libro del momento che racconta capricci, stili, genio e nevrosi della donna milanese, simbolo dello stile italiano. Un libro che parla anche di Mumadvisor, sapete perché? Scopritelo nell’intervista all’autrice!
Inizia così il libro del momento che sta facendo impazzire tutte le donne del quadrilatero della moda: “La Milanese” (ed. Solferino) il successo letterario firmato da Michela Proietti, giornalista e opinionista in tv. Un libro che è difficile da collocare: è una guida? Un saggio di costume e società della Milano moderna? Un testo ironico? Un’autobiografia? In realtà “La Milanese” è un po’ tutti questi stili insieme. Il libro, ovviamente, perché la milanese – la donna si intende – di stile ne ha uno e uno soltanto. Inconfondibile.
Mai compiutamente felice ma mai scompostamente infelice, incapace di una risata grassa, ma anche di un pianto disperato: la milanese porta quasi sempre gli occhiali da sole, anche negli ambienti chiusi, perché vuole dominare gli altri e sa che il mistero è un ingrediente essenziale del fascino. Più che di Anna Wintour è il corrispettivo femminile di Enzo Ferrari, che diceva di indossare le lenti scure per non far leggere le intuizioni che gli scorrevano negli occhi. Spesso accampa scuse come «congiuntivite», «allergia» o «notte in bianco». L’aspirante milanese cerca di seguirla anche su questa strada ma alla fine anziché sorridere si ritrova a ridere, invece di parlare il giusto parla troppo. E rivela ancor di più il suo non essere milanese. Non c’è niente da fare: milanese, di preferenza, si nasce. Però, almeno in qualche misura, lo si può anche diventare. O si può capire che lo siamo già tutte, almeno un po’.
La Milanese è una donna impegnata, che lavora, alla moda, intelligente. E’ mamma, se ha un cane è rigorosamente un bassotto e non segue il gossip, ma ama il pettegolezzo d’élite, quello tra amiche, selezionatissime ovviamente, che sono le uniche di cui si fida ciecamente per avere consigli su vacanze, attività e su quale scuola scegliere per i propri figlia. Il passaparola, tra le milanesi è vitale, e proprio per questo che tra le pagine del libro di Michela Proietti si parla anche di noi, di Mumadvisor, il portale nato dalla mente – Ça va sans dire – di Silvia Esposito milanese doc (bassotto e vacanze al Forte, ne sono un chiaro segnale) e che (chi ci segue da tempo lo sa) nasce proprio con l’obiettivo di essere un contenitore di consigli virtuali tra mamme su tutto ciò che ruota attorno al mondo mamma e bambino.
E allora, potevamo noi non fiondarci in libreria a leggere il libro del momento? Certo che no, anzi, abbiamo fatto addirittura di più: abbiamo intervistato l’autrice, Michela Proietti che, da brava milanese super impegnata, si è fatta rincorrere un po’, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!
La Milanese, come specifichi nel sottotitolo, è la donna che tutto il mondo ci invidia. Perché? Cosa insegna?
Be’ la Milanese è una donna libera, è il prototipo dell’eleganza e stile italiano, e non intendo solo per la moda. E’ qui, in questa città che nascono tendenze che poi girano per il mondo: Milano è un posto unico che ti dà la libertà di poterti esprimere: è qui che, per esempio, una piccola comunità all’interno delle milanesi ha messo in mostra per la prima volta i Dansko – un mix tra i Crocs e lo zoccolo olandese – mostrando al mondo che la Milanese ha la mente sempre all’avanguardia e si cura minimamente di uscire con qualcosa che potrebbe non piacere agli altri.
E’ questo lo sciuraglam di cui si parla nel libro?
Diciamo che lo sciuraglam, termine il cui padre fondatore è Angelo Petrocelli, (studente universitario e proprietario del profilo instagram, sciuraglam, dove immortale le sciure milanesi, ndr) è un po’ il marchio di fabbrica della Milanese, un marchio che ha origini lontane e si tramanda di generazione in generazione. La Milanese è una figura bellissima e unica: è sempre truccata bene ma senza mai esagerare, i toni sono sempre quelli pastello un po’ alla Regina Elisabetta, veste in coordinato perché la Milanese è una donna pratica, che ama vivere, spostarsi, essere impegnata. Non si vedrà mai un grande marchio addosso alla Milanese perché lei adora lo shopping di quartiere, il capo ricercato. Dalla single in carriera, alla mamma fino alla sciura di 60 anni, non esiste tra le milanesi l’immagine della castellana, che sta a casa, ma la Milanese ha sempre qualcosa da fare, lavoro, è una donna intelligente. E se il lavoro non ce l’ha, se lo inventa. E’ la regina dell’arte del ricevimento e ad un invito a cena si fa sempre precedere da un mazzo di fiori.
La Milanese, come hai anticipato, è anche mamma. Che tipo di mamma esattamente?
La mamma milanese è la regina della conciliazione, riesce a far quadrare perfettamente la giornata nonostante i mille impegni. Perché la mamma milanese è una mamma che lavora, quindi dinamica, in carriera che passa davvero pochissimo tempo in casa. Forse per questo, nel periodo di lock down, la mamma milanese si è trovata un po’ spaesata perché per la prima volta si è trovata a trascorrere così tanto tempo con i propri figli. E devo dire che in tal senso Mumadvisor ha dato un grande contributo perché è riuscito a creare sempre nuovi stimoli e a non far sentire sole le mamme milanesi. Ma devo dire che Mumadvisor, che io stessa ho conosciuto grazie al passaparola tra amiche, è di fondamentale importanza per la scelta di scuola, tate, attività perché – si sa – i milanesini, cioè i figli della Milanese, hanno un’agenda fittissima di impegni.
[…] I piccoli milanesi vengono collocati nella scuola che la mamma ha già scelto al momento della nascita, insieme al nome. Decisionista come nessuna, la milanese ha già in mente il percorso formativo dei figli: tra le altre cosa sa che, per iscriversi a scuole private con rette pari all’acquisto di una city car di lusso, deve battere le altre mamme sul tempo […]
Ma, come scrivi tu stessa nel libro, c’è solo un’altra attività che impegna la mente della mamma milanese al pari della scelta della scuola, ed è la scelta della tata…
Esatto, una figura indispensabile, tanto che solitamente la mamma milanese comincia la ricerca già al test di gravidanza positivo. E, ovviamente come per la scuola, anche qui l’inglese è una caratteristica fondamentale. E’ per questo che portali come Mumadvisor, sono una vera salvezza.
Dicci la verità, Milanesi si nasce o si diventa?
Nella vita si può imparare tutto. Ma per diventare una vera milanese, bisogna studiare davvero tanto.
Quarta di copertina: Il cane giusto ( un bassotto con “amici” selezionatissimi). Le vacanze giuste (una scelta di campo: Santa o Forte?). La scuola giusta per il figlio (in lingua straniera, of course). La festa di Natale giusta (verso metà ottobre, per battere l’affollamento di inviti festivi). E gli abbinamenti cromatici da evitare, il galateo delle comunicazioni via WhatsApp, gli indirizzi da avere in agenda, i quartieri dove cercare casa, i mestieri socialmente accettabili, la cura di sé tra estratti di verdure e indispensabile “idratazione” … mettetevi comode, perché essere milanese è una lavoro a tempo pieno. Infatti dura una vita: mai sentito parlare dello sciuraglam? Un’ironica guida allo stile per signore (anche di altre città), una manuale di autoaiuto per milanesi disperate, un’occasione per ridere assimee alle nostre piccole e grandi manie. Un libro irresistibile.
Mamma di due, moglie di uno, giornalista e autrice del blog Mamma Che Ansia