Il colore gioca un ruolo importante nella crescita e nello sviluppo del bambino, ma come utilizzarlo in una stanza in cui si gioca, si studia e soprattutto si riposa? Su cosa occorre riflettere quando decidiamo di dipingere una parete o decorarla con wallpapers o stickers? O ancora, perché scegliere un colore dominante o una palette cromatica più ampia?
Per affrontare il tema del colore da utilizzare in una cameretta bisogna inizialmente stabilire cos’è per noi, ma soprattutto per il bambino o la bambina che vivrà la stanza.
Perché usiamo il colore? Che funzione vorremmo che svolga? Cosa pensiamo di ottenere?
Se per noi il colore è un semplice elemento decorativo, allora la scelta può basarsi meramente sul gusto personale, ma se tramite il colore vogliamo creare un ambiente che favorisca la crescita e lo sviluppo emotivo e percettivo dei nostri figli, allora dobbiamo tenere a mente 2 cose:
Il bambino muta nel tempo la sua percezione visiva e quindi il suo modo di vedere e vivere il colore.
Il colore svolge un ruolo cromoterapico e cromopsicologico
L’idea che un bambino appena nato veda solo in bianco e nero, è stata superata da alcuni esperimenti recenti, che hanno dimostrato che possiede la percezione, seppur limitata, di alcuni colori. Già a 2 mesi, un bambino è in grado di discriminare il rosso dal verde; a 3 – 4 mesi riconosce il blu e il giallo, purché siano di tonalità intensa; a 6 mesi, poi, la visione dei colori e l’acuità visiva sono paragonabili a quelle di un adulto. A quel punto si è sviluppato anche il coordinamento tra i due occhi, che consente la visione stereoscopica e la percezione della profondità, nonostante il sistema continui a migliorare, probabilmente fino ai dieci anni.
Se stiamo pensando di dipingere o decorare le pareti o, ancora, scegliere gli arredi della nursery in cui il nuovo arrivato in famiglia dovrà dormire, nutrirsi e ritrovare quell’ambiente accogliente e protetto che ha dovuto abbandonare al momento della nascita, ricordiamoci che è consigliabile evitare colori forti o forti contrasti, macchie di grigio o di nero che attirerebbero in modo eccessivo l’attenzione del bebè ostacolandone il rilassamento. Occorre minimizzare le fonti di disturbo scegliendo tonalità pastello desaturate o bianchi cromatici come, ad esempio, quelle del corda o del pergamena.
Se si vuole evitare di ricorrere al rosa o all’azzurro, colori con cui la società ha tradizionalmente suddiviso i sessi, sarà perfetto ad esempio il lilla pallido, colore unisex e con un effetto calmante. Corallo, pesca, rosa sul soffitto daranno invece al bambino la sensazione di uno spazio sicuro e protetto.
Nelle pareti visibili dalla culla, sono da preferire soluzioni cromatiche continue, senza interruzione di colore (niente strisce né righe, per intenderci); queste variazioni, infatti, possono essere avvertite come contrasti, rendendo più difficoltoso al piccolo addormentarsi.
I colori primari, le tonalità più vivaci e stimolanti potranno essere presenti, ma nei giochi e in elementi d’arredo morbidi nei materiali o nella forma: questo tipo di informazione infatti è utile come sollecitazione, ma va dosata per brevi momenti e va “nascosta/modificata” per avere un’atmosfera più riposante.
È importante concentrarsi, però, anche sul benessere della mamma; è lei che, nei primi mesi di vita del figlio, vivendoci in simbiosi, gli trasmette tutti gli stati d’animo. A tal riguardo, sono da evitare tonalità troppo invadenti, scure, persistenti ad alta saturazione; meglio prediligere, invece, gradazioni chiare possibilmente delle famiglie del verde salvia, dei carta da zucchero e del tortora. Questo tipo di nuance tranquillizzanti hanno la capacità di rallentare il battito cardiaco della mamma, così da predisporla a un approccio più calmo e sereno.
A partire dai 3 anni i bambini mostrano la tendenza ad associare un particolare colore ad un’emozione.
I colori brillanti riportano ad emozioni positive e i colori più scuri ad emozioni negative: il giallo viene spesso associato a volti sorridenti, mentre il blu a volti che esprimono tristezza.
L’idea che ogni gradazione possiede un significato ben preciso, influendo sullo stato d’animo e sul benessere individuale, è alla base dei principi della cromoterapia, come anche della cromopsicologia, disciplina che studia la reazione del comportamento umano in presenza dei colori e delle loro combinazioni.
Secondo numerose teorie i colori influenzano l’agire e il sentire umano, in particolare, alcuni processi cognitivi, soprattutto nei più piccoli.
Ecco perché decidere su quali nuance puntare per arredare la loro cameretta è un aspetto rilevante, a tutte le età:
il blu: migliora la creatività e stimola un ambiente fresco e rilassante. Ne basta poco: può avere infatti effetti depressivi, evocare sentimenti di tristezza;
il rosso: è il colore della passione e dei sentimenti forti della minaccia, dell’amore o dell’eccesso di stimolo. In cameretta, se proprio si ha la passione per questo colore, meglio limitarsi a piccole macchie, possibilmente distanti dal letto.
il giallo: per i bambini, e non solo, è il colore della felicità e del sole; stimola l’intelligenza, ma non deve essere in eccesso, per non stressare e ipersollecitare;
il verde: è il colore dell’abbondanza; perfetto per rilassarsi, aiuta anche la salute;
il rosa: calmante, può abbassare la frequenza cardiaca;
il viola: sollecita la riflessione, il pensiero creativo e la logica;
l’arancio farebbe aumentare il pensiero critico e la memoria e, in generale, le prestazioni scolastiche; adatto quindi per la zona dedicata allo studio.
Con i bambini i colori sono estremamente efficaci (loro hanno meno condizionamenti degli adulti, il loro corpo energetico ha subito meno sollecitazioni disarmoniche dall’ambiente, alimentazione errata, farmaci, false credenze, etc); utilizzare efficacemente il colore con loro permette quindi di ottenere risultati concreti:
miglioramento dello sviluppo emotivo,
diminuzione di tensioni e aggressività,
facilitazione e miglioramento del sonno,
diminuzione del rumore “prodotto” ,
migliore organizzazione del pensiero cognitivo.
Man mano che crescono, si può aumentare la quantità di luce e di forza dei colori , anche se i bambini più sensibili o timidi si troveranno più a loro agio con nuance più sfumate.
La cameretta è il regno del bambino, è lì che gioca, disegna, fa i compiti, legge, trascorre del tempo con i genitori, ci dorme. Ognuna di queste azioni necessita di differenti approcci e il colore ci può venire in aiuto.
In che modo?
Utilizzando diverse tonalità sia su pareti che mobili, è possibile creare molti microambienti, tanti quante sono le attività che il bambino lì deve svolgere, avendo tutto alla sua portata. Naturalmente è sempre opportuno stimolare, ma senza eccedere.
Le sfumature di azzurro facilitano l’apprendimento e possono essere abbinati a toni crema, con quantità di arancio-giallo, che creano anche la giusta energia di stimolazione del pensiero (attenzione ad evitare le sfumature “acide” che possono causare mal di testa e irritabilità).
Rosso corallo, azzurro-viola sono perfetti per le aree dedicate alla socialità: creano ispirazione e gioco immaginativo; il viola, in particolare, sollecita entrambi gli emisferi cerebrali: piccole dosi di questo colore migliorano e rendono più originali i lavori prodotti dai piccoli.
Ai bambini piacciono le novità, soprattutto per quanto riguarda i colori della cameretta. Invece di ridipingere tutto o cambiare i mobili, si può provare ad utilizzare la carta da parati, gli adesivi murali e i quadri. Sono fantastici per trasformare una semplice stanza in qualcosa di magico.
E quando le ombre della sera avvolgono la stanza una lampada led con la regolazione di colore permetterà al bambino di sperimentare l’immersione nel colore godendone dei benefici.
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Laura Venti
Interior Designer | dal 2013, diventata mamma, ho sviluppato il mio interessi e i miei studi nel campo degli spazi dei bambini. Dal 2019 ne ho fatto il mio lavoro principale e con MiniLavDesign ho reso le competenze acquisite una realtà. Seguimi su IG