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School Corner

Chi ha paura della pagella? Istruzioni per l’uso: errori da evitare e azioni utili

07/06/2023

Puntuale come un orologio svizzero sta per arrivare la Scheda di Valutazione… meglio conosciuta come Pagella!  Scopriamo insieme qual è la reale funzione di questo documento e quali insidie nasconde…

Alzi la mano chi, almeno un pochino, ha temuto o teme l’arrivo della Scheda di Valutazione! Questo documento, spesso carico di aspettative da parte tanto dei genitori quanto degli insegnanti e degli alunni e alunne, rappresenta ogni anno un passaggio evolutivo di crescita e come tale è bene affrontarlo considerando con la giusta lucidità gli aspetti emotivi ad esso legati.

In queste righe mi piacerebbe riuscire a mettere in luce il reale scopo di questo documento, spogliandolo del peso del giudizio e riportandolo alla sua funzione originaria.

 

 

A cosa serve la Scheda di Valutazione?

Sicuramente la sua funzione non è solo quella di riepilogare il risultati scolastici, “dentro” ad una pagella c’è molto di più.

La Pagella di fine anno scolastico dovrebbe rappresentare infatti una “fotografia” chiara e precisa del percorso di apprendimento di alunne ed alunni, capace di evidenziare tanto i punti di forza quanto, come è normale che sia, eventuali criticità emerse nel corso dell’anno. 

In quest’ottica, la Scheda di Valutazione, diventa un importante strumento di osservazione e di conseguenza può essere un’occasione di crescita per i nostri figli e figlie: permette infatti di riflettere sull’efficacia del loro metodo di studio, sulla propria capacità organizzativa e di concentrazione, sui timori o le sicurezze che hanno accompagnato il loro processo di apprendimento (fiducia in sé, timori, ansia…). 

 

 

 

Chi deve osservare la Pagella? I bambini e i genitori. Insieme!

I bambini e le bambine non hanno gli strumenti adeguati per dare da soli il giusto valore e comprendere pienamente il contenuto della Scheda di Valutazione: spesso si fermano ad una “conta dei voti” che consiste, in breve, a verificare quante materie sono andate bene, quante così così e quante male. 

A questa conta spesso segue il confronto (da parte loro o nostra) con i compagni, con gli amici, con i fratelli o le sorelle, con i cugini, con il figlio dell’amica della mamma, con la figlia del collega del papà… con il Mondo!

Ed è qui, in questo confronto ingiusto e inutile, che la Pagella smette di essere uno strumento di crescita e diventa strumento giudicante (ingiusto perché perché il confronto non tiene conto dell’unicità di ogni bambino e bambina, inutile perché non offre loro nulla di educativo).

Un’osservazione più attenta e accompagnata dai genitori, permette invece una riflessione più costruttiva delle valutazioni presenti nel documento, capace di mettere in luce i fattori che hanno influenzato il successo o l’insuccesso scolastico e capace di guardare al futuro con consapevolezza e fiducia.

La Pagella diventa pertanto un’occasione per assumersi le proprie responsabilità, riflettere sulle abitudini messe in atto durante l’anno e lavorare sulla motivazione.

 

 

Quali sono gli errori da evitare e le azioni utili da attuare quando, insieme ai nostri figli e figlie, ci apprestiamo a leggere la Scheda di Valutazione? Scopriamoli insieme 

Cosa NON FARE quando arriva la Pagella…

 

  1. Dire… “Dovevi impegnarti di più”

Questa frase è troppo generica, è una critica vaga che mette in luce una mancanza senza offrire spunti di riflessione. “Dovevi” infatti è una parola che guarda al passato, un tempo che ormai non possiamo più controllare e che non apre la mente al miglioramento, ma si ferma ad un asettico giudizio.

  1. Parlarne dovunque e con chiunque

Sia in caso di buoni risultati, che in caso di risultati non soddisfacenti, potrebbe essere cosa non gradita ai nostri figli e figlie  parlare del loro rendimento scolastico ad altre persone. Sia in caso di successo che in caso di insuccesso scolastico, potrebbero credere che il nostro apprezzamento per loro (e quindi il loro valore) dipenda dalle valutazioni scolastiche e, in entrambi i casi, ciò potrebbe influire negativamente sulla loro autostima.

 

3.Fare confronti con parenti e/o amici

Oltre all’impegno e allo sforzo esistono altre variabili che entrano in gioco nel processo di apprendimento, variabili personali che  pertanto rendono il confronto con gli altri totalmente inutile e molto spesso dannoso.

 

Cosa FARE quando arriva la Pagella…

 

  1. Chiediamo ai nostri figli e alle nostre figlie cosa ne pensano 

L’importanza di questo documento è stata sicuramente sottolineata dagli insegnanti e proprio per questo è bene tenere a mente che potrebbe causare nei bambini e nelle bambine ansia o preoccupazione. Cosa pensano della loro Pagella? Sono soddisfatti? La immaginavano così? Il punto di vista più importante è proprio quello dei bambini, che sono posti al centro tra Scuola e Famiglia ed è bene che siano loro i primi ad esprimersi rispetto ai risultati ottenuti (prima che il nostro parere influenzi il loro).

 

  1. Usare la pagella per lavorare sui punti di forza e sulla motivazione

Le valutazioni positive possono aiutarci a capire cosa ha funzionato nell’atteggiamento adottato verso quella disciplina. Le valutazioni negative possono essere il punto di partenza per avviare una riflessione su ciò che non ha funzionato e che si potrebbe migliorare.

 

  1. Ricordare che il voto non è un’etichetta

La pagella non giudica il valore di un bambino o le competenze genitoriali di papà o mamma. È importante spiegare ai bambini che nessuna valutazione, positiva o negativa, ci farà mai cambiare l’opinione che abbiamo loro.

Come per ogni altro aspetto della vita, il giudizio più importante è quello che diamo a noi stessi ed è fondamentale considerare che non è il voto a mettere in crisi il bambino, ma il valore attribuito a quel voto.

L’arrivo della pagella può essere così anche un invito a ricordare che i voti non sono mai rappresentativi del valore del bambino o della sua realizzazione da adulto… d’altronde nessuno è felice a trent’anni per merito del voto in scienze sulla Pagella di quarta elementare. O sbaglio?

 

 

D.ssa Ilenia Murdolo |consulente educativa| @cuoreincartella

Vive in provincia di Bergamo con il marito, la figlia e la loro gatta Arya. Laureata in Scienze delleducazione, ha lavorato come insegnante nella Scuola Primaria per circa ventanni prima di decidere di cambiare direzione professionale per diventare consulente educativa. Lo scopo del suo lavoro è la promozione del benessere scolastico, in aula e in famiglia.

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