Le vacanze oramai sono agli sgoccioli e, dopo tante attese e incertezze, anche la campanella del ‘back to school’ sta per suonare e insieme a lei, quelle delle attività extrascolastiche: quale sport far fare ai nostri bambini? A che età è meglio iniziare? Vanno bene tutte le attività o meglio privilegiarne alcune?
Oltre a far bene al corpo, lo sport può essere un ottimo strumento per formare il carattere dei bimbi: gestire la timidezza o l’irrequietezza, educare all’ascolto, superare le paure, sviluppare una coscienza collaborativa e sperimentare lo spirito di gruppo.
Che lo sport faccia bene, quindi, è un dato di fatto. Spesso, però, ci troviamo davanti al dubbio su quale disciplina sia più adatta per i nostri figli in base alla loro età. Ma, dobbiamo tenere presente che non tutti gli sport sono adatti a tutti! Per scegliere quello giusto bisogna prendere in considerazione alcuni fattori: età, corporatura, indole e, ovviamente, preferenze personali del bambino.
Quali sono i criteri da tenere in considerazione per scegliere lo sport giusto?
Cosa piace ai nostri figli
Tra i criteri da tenere in considerazione nello scegliere quale sport far frequentare ai propri figli, il più importante in assoluto dovrebbe essere il desiderio del bambino. Resta di fondamentale importanza affinché essi lo amino, il supporto e incoraggiamento dei genitori. È importante non avere un atteggiamento troppo competitivo e sottolineare sempre i punti di forza del bimbo invece delle debolezze.
La distanza da casa
Va considerata sotto questo profilo non soltanto la vicinanza degli impianti, che sicuramente resta un criterio fondamentale, ma anche la facilitazione rappresentata dal poter organizzarsi con altri genitori, su turnazioni, nell’impegnativo andirivieni necessario per accompagnare al corso o agli allenamenti, e successivamente riportare a casa, i figli propri ed altrui.
La personalità del bambino
Ogni sport infatti contiene in sé elementi educativi straordinari che possono aiutare a sviluppare e meglio incanalare i diversi tipi di carattere.
Per i bambini che mostrano segni di operosità frenetica sono perfette le arti marziali, dove oltre alle tecniche di combattimento vengono insegnate importanti regole morali come il rispetto per l’avversario, il coraggio, il principio di onestà e l’autocontrollo. In questo tipo di sport il bambino riesce ad incanalare la sua forza in maniera costruttiva e positiva.
Se invece il bambino è timido e fa fatica a socializzare vanno meglio sport come, la danza, il basket, il calcio, la pallanuoto, il canottaggio, la pallavolo, la vela. Il gioco di squadra che lotta per un obbiettivo comune e la necessità di prendere decisioni fondamentali per tutto il gruppo conferisce autostima e fiducia in sé stessi. Questi sport sono molto diffusi, si possono praticare facilmente ovunque ed anno quindi una forte valenza aggregante.
3-6 anni In questa fase saranno allora consigliati i corsi di educazione al movimento che si concentreranno soprattutto sul piacere ludico e sul rispetto delle regole sociali, tra questi: corsi di acquaticità, psicomotricità di gruppo, corsi di avviamento allo sport. Sono importanti in questa fase anche corsi che introducono alla capacità di riconoscere e riprodurre ritmi, come ad esempio i corsi di danza.
6-10 anni a questa età il bambino è in grado di gestire a livello fisico e mentale situazioni più strutturate riuscendo a comprendere le regole specifiche dello sport scelto e metterle in pratica. Quando inizia la scuola primaria il bambino è pronto oltre che per gli sport individuali (atletica, arrampicata, arti marziali, ginnastica…) anche per gli sport di squadra (pallacanestro, pallavolo, calcio, rugby…) che oltre ad allenare coordinazioni e disciplina, potenzieranno le abilità spaziali e temporali.
Per gli sport di squadra, invece, meglio avere pazienza e attendere i 9-10 anni: è a questa età infatti che i bambini sono in grado di apprezzare le attività collettive. I classici sport, come il calcio, il basket, la pallavolo, ma anche i meno comuni rugby e pallanuoto, oltre ad essere stimolanti e divertenti, permettono loro di sperimentare la collaborazione per il raggiungimento di un risultato.
Una regola che però va sempre ricordata è che non bisogna mai forzare il bambino verso una disciplina che non gradisce. È bene inoltre far provare al bambino diversi tipi di sport in modo che possa avere un’idea più chiara di quali sono i suoi gusti e le sue aspirazioni ed aiutarvi a compiere una scelta più consapevole.
Un abbraccio Carla
Carla Colleoni – Psicomotricista, Atelierista, Assistente Montessori per la fascia 0-6 e, co-fondatrice di Mokki
Mokki è una casetta su ruote, composta da tre educatrici, ognuna con una specializzazione diversa, che si sposta sul territorio di Milano, Bergamo e online per organizzare corsi, laboratori ed eventi per bimbi, genitori ed educatori.