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Assonidi su possibile riapertura degli asili: “parlano di bambini o di un gregge di pecore?”

11/05/2020

L’Associazione degli asili nido e scuole dell’infanzia privati pubblica un riassunto semiserio e tragicomico dei nuovi servizi per l’infanzia

Pochi giorni fa si è parlato di un Piano di riapertura per asili nido e centri estivi, di cui anche noi vi avevamo dato notizia sul nostro Magazine. Nel protocollo, allo studio del Comitato Tecnico Scientifico, sono previsti triage all’ingresso, percorsi obbligatori, divisioni in micro-gruppi, misurazione di febbre e igienizzazioni continua di mani, per bambini e operatori. Un’ipotesi di riapertura da giugno che, ad alcuni è piaciuta ad altri un decisamente meno.

E tra coloro a cui quest’idea proprio non è andata giù, c’è l’Associazione degli asili nido e scuole dell’infanzia privati che, in una lunga nota, commenta:

“In questi giorni è partito il tamtam con annunci di possibili prossime aperture degli asili nido. Ipotesi che trovano spazio sui mezzi di comunicazione, protocolli sui social, servizi televisivi dentro asili vuoti nei quali le educatrici spiegano come si potrebbero riaprire i nidi. Ma quando le ascolti non si capisce se stanno parlando di bambini o di un gregge di pecore”

“Non servono sperimentazioni, ma protocolli seri”.

Parole decise quelle di Federica Ortalli, Presidente di Assonidi.

“Meglio avere un asilo con 30 bambini con famiglie con basso profilo di rischio che un asilo con 5 bambini con un solo profilo di rischio. E nel momento in cui un bambino si ammala? Prima di avere la diagnosi l’asilo si svuota, si ricrea la paura e poi il danno. Finché non sarà possibile somministrare un test a educatori e famiglie non abbiamo garanzie sulla sicurezza della riapertura – dichiara – A Roma fanno purtroppo i conti sulla nostra pelle senza un minimo di concertazione con chi rappresenta la categoria, che non ha bisogno di sperimentazioni, ma di protocolli seri e realisticamente attuabili. Sarebbe interessante capire a quei tavoli quanta gente c’è che ha effettiva esperienza nel gestire un asilo nido e se ha mai accudito gruppi di bambini”

Il riassunto tragicomico dei nuovi servizi all’infanzia.

E così, per dare un’effettiva idea di come potrebbe essere la nuova “vita” di un nido ai tempi del Coronavirus, Federica Ortalli, Presidente di Assonidi, scrive una lettera aperta per fare un riassunto tragicomico e semiserio dei nuovi servizi all’infanzia.

 “Per chi non avesse mai assistito all’ingresso in un nido la mattina, segnaliamo la grande difficoltà, se non l’impossibilità, nel rispettare alcune norme suggerite dagli esperti. Immaginate la fila di genitori, spesso con il passeggino, che attendono il loro turno di ingresso tra le lacrime dei bambini e l’impossibilità, da parte degli educatori, di rassicurarli con un sorriso, prima del triage? Se poi dovesse piovere? Se il nido fosse in un condominio? Tutti in portineria o sul marciapiede con l’ombrello in una mano e il termometro nell’altra. E se non riuscissimo a far rispettare ai bambini la distanza tra i piccoli gruppi? Oppure il cambio gruppo/educatore, nonché la richiesta di un genitore che vuole accompagnare all’interno il bambino che piange? Mettiamoci anche l’incidentale errore umano dell’educatore che non può trattenersi dall’abbracciare il bambino?”

Già perché le nuove regole di sicurezza parlano di distanziamento sociale, ovvero almeno un metro di distanza per evitare possibili contagi.

“cosa che se non hai le braccia lunghissime, non riesci nemmeno a imboccarlo al momento del pranzo”.

Nel protocollo viene anche specificato che, vista la particolare situazione, meglio mettere in campo personale più giovane e in piena salute. Dunque, si chiede Federica Ortalli, Presidente di Assonidi: “quelli già assunti li lasciamo a pulire o a casa?”

Tra lavaggio mani e misurazione febbre, ci sarà il tempo per le attività?

 

“Per renderla meno complessa – spiega di nuovo Federica Ortalli – il gestore garantirà un progetto da sottoporre all’approvazione del Comune e ATS (ASL), le quali a loro volta emaneranno i loro protocolli operativi relativi alla sanificazione. Nel protocollo, tra le varie informazioni, dovremo indicare “apertura e orario quotidiano di funzionamento, con distinzione dei tempi di effettiva apertura all’utenza e di quelli – precedenti e successivi – previsti per la predisposizione quotidiana del servizio e per il suo riordino”, nonché i “tempi di svolgimento delle attività e loro programma giornaliero di massima”.Considerando le operazioni richieste a partire dal triage dell’ingresso, al lavaggio delle mani frequente “in modo non frettoloso”, il tempo dedicato alla pura attività ludico didattica sarà 10 minuti al giorno”.

La possibile apertura, poi, è prevista a giugno, all’inizio della stagione estiva.

Ci raccomandano l’abbondante areazione dei locali, che notoriamente a Milano nei mesi di giugno, luglio e agosto è abbondante cosi’ come le zanzare. Noi consigliamo di rimanere al chiuso con tanto di aria condizionata. Ma vietato tossire o starnutire senza protezione – continua nella sua lettera aperta – Per chi non lo sapesse, nei mesi estivi in particolare, ogni educatore prima di uscire all’aperto spalma ai bambini la protezione solare e lo spray antizanzare. Visto l’utilizzo di guanti e mascherine l’attività di spalmare la crema sarà come un linfodrenaggio. Forse conviene vestirci tutti da apicoltori, cosi’ saltiamo un po’ di passaggi e ci possiamo abbracciare tutti quanti!”

Conclusioni

La presidente poi chiude facendo una piccola riflessione

“Non è forse meglio che tutti facessimo una pausa di riflessione e ragionassimo sul fatto che solo in agosto potremo fare una prova generale di servizio cosi’ come è oggi e poi a settembre, se tutti ci comportiamo bene, ripartire con misure di sicurezza attuabili e l’asilo cosi’ come lo abbiamo sempre frequentato?”

 

 

Melissa Ceccon

Mamma di due, moglie di uno, giornalista e autrice del blog Mamma Che Ansia

Vive e lavora nella verdeggiante Brianza, sempre pronta a scrivere e raccontare le storie più interessanti per le mums.

Su Instagram il suo dietro le quinte tra vita zen e ironia.

 

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